la manifestazione
Integrazione, inclusione ed eventi: la Festa dei popoli a Barletta nel ricordo di Ahmed Saki
In occasione della Giornata Internazionale del Migrante del 18 dicembre, piazza Aldo Moro ha ospitato la festa dei popoli
BARLETTA - Integrazione, inclusione, ma anche il ricordo di chi ha perso la vita lontano da casa perché costretto a vivere di stenti. In occasione della Giornata Internazionale del Migrante del 18 dicembre, piazza Aldo Moro ha ospitato la festa dei popoli.
Organizzata dall’Ente gestore del Sai (Sistema accoglienza ed integrazione), «Il Gabbiano-Social Care-Global Care», in collaborazione con la rete del Terzo settore del territorio sensibile al tema (Ambulatorio popolare, Croce Rossa, Centro antiviolenza «Giulia e Rossella», Centro Aperto Polivalente per minori Cagi), l’iniziativa si è concretizzata con l’allestimento di stand nei quali si sono alternate diverse attività (laboratori manuali, laboratorio sulla mondialità, attività ludiche, mostra a tema, letture animate), con la finalità di creare momenti d’incontro e di scoperta delle diversità dei partecipanti.
«Questa giornata - ha spiegato la coordinatrice Sai Barletta, Valentina Gneo - è nata con la volontà di far conoscere le tante etnie e le culture che oggi caratterizzano il nostro Paese. Per questo motivo abbiamo voluto coinvolgere, oltre alle associazioni, anche le scuole. Circa 200 ragazzi hanno letto libri, ballato musiche e scoperto gli usi e i costumi di diversi Paesi. Siamo riusciti a far avvicinare anche ragazzi del Pakistan e del Bangladesh che passavano da piazza Moro e si sono voluti unire a noi».
La festa dei popoli ha rappresentato anche un momento di riflessione nel ricordo di Ahmed Saki, cittadino marocchino morto per il freddo a febbraio 2021 nella zona dell’ex teleferica dove viveva accampato. Lì, in quella zona, ci sono i lavoratori dei campi, spesso sfruttati e costretti a sopravvivere in condizioni di estremo degrado.
Nei mesi scorsi la loro situazione è finita sotto i riflettori anche dei media nazionali e la Barsa ha provveduto ad una prima bonifica dell’area. Serve però qualcosa di più «bisogna fare in modo - ha affermato il presidente dell’Ambulatorio Popolare di Barletta, Cosimo Matteucci - che quanto avvenuto ad Ahmed non si ripeta. Questo è il periodo peggiore, il più pericoloso». La proposta di Matteucci è chiara «serve un immobile pubblico, confiscato alla mafia, da destinare a dormitorio e mensa pubblica non soltanto per i migranti ma per tutte le persone senza fissa dimora. Questa è l’unica soluzione possibile».
In attesa che questo avvenga, l’Ambulatorio popolare e le altre associazioni del terzo settore stanno provando a dare un sostegno anche nella semplice raccolta dei rifiuti «stiamo portando ai migranti dell’ex teleferica delle buste che possono utilizzare per il conferimento, serve però che qualcuno vada a recuperarle e per questo chiedo all’amministrazione di intervenire».