ANDRIA - Sono pronti a continuare la loro battaglia, fosse anche necessario andare contro lo stesso Tar. Non si placano le controversie attorno all’antenna di via Scipione l’africano che il Tar in una recente sentenza ha deciso di «riaccendere», in contrasto a quanto stabilito dallo stesso Comune di Andria e riscatenando la protesta dei residenti.
Nell’ordinanza dello scorso 4 settembre, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (sezioni unite) ha accolto il ricorso della Wind Tre contro il Comune di Andria, sul caso dell’antenna di via Scipione. Di fatto è stata disposta la sospensione dell’efficacia del provvedimento dello scorso 26 luglio, con cui il Comune di Andria ha ordinato la temporanea interruzione del funzionamento dell’impianto a servizio della rete di telefonia mobile in via Scipione l’Africano.
Quindi il Tar ha affermato la necessità dell’assenso edilizio alla realizzazione del manufatto, anche se il Comune riteneva questa stessa opera fosse senza le dovute autorizzazioni. Il Tar ha rimandato la discussione nel merito all’11 febbraio 2025.
L’antenna si «riaccende» fino alla decisione finale prevista fra cinque mesi, lasciando tanta amarezza ai residenti che, coordinati dall’associazione «Io ci sono», hanno per diversi giorni messo in campo ogni tipo di protesta.
Due le motivazioni addotte alla base della decisione: in primis il Tar ritiene che per le infrastrutture in materia di telefonia mobile è sufficiente un titolo unico autorizzativo, al fine di snellire e semplificare il procedimento. In secondo luogo, ribadisce come i profili connessi ai pericoli di inquinamento elettromagnetico siano stati oggetto di valutazione dell’Arpa Puglia, che risulta aver eseguito «misure di campo elettrico di fondo in data 4 agosto 2022 verificando il rispetto dei limiti, valori di attenzione e obiettivi di qualità previsti dalla normativa vigente a tutela della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici, ivi compresi i ricettori sensibili» (scuola secondaria di I grado Salvemini).
Secondo il Tar il provvedimento dell’ente comunale può costituire un pericolo di pregiudizio grave ed irreparabile per la società ricorrente, pregiudicando altresì i livelli sufficienti di qualità del servizio pubblico di telefonia. Per questi motivi ha accolto il ricorso annullando il provvedimento emesso dal Comune di Andria.
«Certamente impugneremo questa decisione – dichiara l’assessore alla Qualità della vita, Savino Losappio –. Il provvedimento da noi emesso teneva conto dell’impatto urbanistico e ambientale dell’erigenda antenna a ridosso delle abitazioni in via Scipione e la vicinanza ai luoghi sensibili. Non si concorda affatto, poi, con la decisione del Tar nella parte in cui si fa riferimento al presunto pregiudizio della qualità del servizio offerto, considerato che la Wind Tre garantiva il servizio già prima dell’installazione del nuovo traliccio che, invece, comporterebbe un mero potenziamento del servizio. Ci confortano i risultati delle rilevazioni compiute dall’Arpa Puglia, ma andremo comunque avanti».