Il caso

Disfida di Barletta, polemiche infinite: ora disertano gli operatori culturali

Giuseppe Dimiccoli

L’associazione «Settore cultura e spettacolo»: budget umiliante delle nostre professionalità

BARLETTA - «Decliniamo l’invito a partecipare all’edizione 2024 della Disfida di Barletta». È una presa di posizione tanto inequivocabile quanto forte quella della associazione «Settore Cultura e Spettacolo Barletta» inviata in una missiva al sindaco Cannito e a tutte le articolazioni organizzative comunali, al presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte, ai vertici del Teatro Pubblico Pugliese, Paolo Ponzio e Sante Levante, e al direttore artistico Disfida di Barletta 2024 Francesco Gorgoglione.

Nella lettera che porta le firme dell’intero direttivo è precisato che l’Associazione «è stata fondata al fine della tutela delle prassi lavorative legate alle professioni artistico/culturali degli associati può solo comunicare ai suoi aderenti l’offerta dall’amministrazione alla partecipazione secondo i modi, i tempi e le esigue risorse prospettati, rimettendosi al libero arbitrio dei nostri operatori - singoli professionisti o organizzazioni profit e non profit - nel proporre o non proporre propri progetti aderenti all’idea del direttore artistico».

Inoltre, nel chiarire le «forti criticità in merito al progetto - aggiungono - riteniamo che il fattore tempo sia decisamente l’elemento più critico: ’approssimarsi dell’evento non consente di strutturare proposte originali e coerenti con il modus operandi degli associati».

Indice puntato inoltre sul fatto che «un’adeguata programmazione e una progettualità puntuale avrebbero potuto offrire dei progetti inediti e in linea con quanto i nostri affiliati sono soliti realizzare in collaborazione con altri enti nazionali e internazionali, altrove e per tempo».

Non vengono lesinate critiche anche sul budget prospettato di 15mila euro: «più che esiguo è umiliante della professionalità dei nostri associati e insufficiente per qualsiasi attività di rilievo, se considerato il parterre di oltre 50 realtà tra liberi professionisti, associazioni e freelance». Rimarcata poi «l’assenza di un bando o manifestazione di interesse sviluppati soprattutto tenendo conto del “Regolamento per l’erogazione di contributi alla cultura”, impedisce l’accesso democratico degli artisti e operatori (associati e no alla nostra organizzazione di categoria), per l’assenza di chiarezza rispetto a termini e condizioni di accesso alle risorse».

L’associazione «Settore Cultura e Spettacolo Barletta» inoltre precisa: «C’è l’amarezza di prendere atto ancora una volta non si sia dato atto al nostro potenziale contributo artistico-professionale che dovrebbe essere in considerato un valore aggiunto in qualsiasi progetto culturale che parta dal territorio di Barletta e del comprensorio della sesta Provincia. Una considerazione che sembra relegarci a operatori locali, dove l’aggettivo assume un’accezione negativa e, di conseguenza, “a buon mercato”.

In ultima analisi, il sodalizio culturale, chiede che venga applicato il «Regolamento per l’erogazione di contributi alla cultura per qualsiasi attività artistica richiesta dall’amministrazione e che si ripristini la prassi dei bandi e/o delle manifestazioni d’interesse, come succede già in tutti i comuni italiani e si apra urgentemente un tavolo di programmazione permanente delle attività artistiche e culturali per la Disfida (e non solo), già a partire da ottobre del corrente anno».

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