la relazione 2024 della corte d'appello
A Trani la piaga del carcere sovraffollato
La casa circondariale fa i conti anche con la riduzione degli agenti penitenziari. I dati allo scorso ottobre rivelano la presenza di 406 detenuti (la capienza massima è 325)
TRANI - Nelle case circondariali del Distretto della Corte d'appello di Bari c'è una grave situazione di criticità con riferimento al sovraffollamento dei detenuti rispetto alla capienza massima ed al sottodimensionamento degli organici di Polizia penitenziaria deputati alla sicurezza e controllo. Parallelamente siamo in presenza di una autentica emergenza relativa alla gestione dei pazienti psichiatrici.
PIAGA SOVRAFFOLLAMENTO Il rapporto recentemente rilasciato della Corte d'appello di Bari non riporta i dati di Trani, ma quelli aggiornati ci dicono che il carcere maschile conta 406 detenuti (a fronte di una capienza massima regolamentare di 325) e quello femminile presentava 37 recluse contro 32.
Nel frattempo, i numeri della Polizia penitenziaria si sono ulteriormente sottodimensionati: 170 agenti a fronte dei 211 previsti in pianta organica. E devono gestire anche i detenuti con problemi psichiatrici che nelle Rems non trovano posto.
Allarme anche alla casa circondariale di Foggia (cui fanno riferimento per Bat Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia): a fronte di una capienza regolamentare di 364 posti letto, ospita 645 detenuti.
EMERGENZA REMS Una sola Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), presente a Spinazzola, appare troppo poco rispetto allo scenario attuale. E da tale criticità discendono molte altre, che sono le principali cause dei più ricorrenti episodi di cronaca avvenuti recentemente all'interno delle carceri.
Senza andare troppo lontano nel tempo solo pochi giorni fa, a Trani, un paziente con problemi psichiatrici ha aggredito un poliziotto penitenziario che soltanto grazie alla prontezza dei riflessi si è sottratto ai fendenti di un coltello rudimentale ricavato da una staffa del letto: quella persona non si sarebbe dovuta trovare in carcere, ma a Spinazzola.
POCHI POSTI, LUNGHE ATTESE La struttura è dotata di 20 posti letto e nessun posto è dedicato alle donne, per le quali l'unica sede disponibile è la Rems di Carovigno, che pone a loro disposizione appena 2 posti. Ebbene, al 30 giugno 2023 a Spinazzola risultavano ospitati 17 internati, di cui 9 definitivi e 8 provvisori, con zero posti letto disponibili e 39 soggetti in lista di attesa contro i 56 dello stesso periodo dell'anno precedente.
«Permane, sia pure ridimensionato nei numeri - segnala il presidente della Corte d'appello Franco Cassano, nella relazione rilasciata a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 -, il problema delle lunghe liste di attesa per l'inserimento degli internati nelle Rems».
PESANTI CONSEGUENZE La conseguenza è che i soggetti prosciolti per totale infermità di mente, e che si trovano a piede libero, restano liberi nonostante sia stata ordinata la misura di sicurezza nell'attesa dello scorrimento delle liste, non potendo essere assegnati ad altra struttura in ragione del principio della territorialità dell'esecuzione della misura di sicurezza.
«Accade altresì, fenomeno ben più grave - denuncia ancora la Corte d'appello -, che soggetti detenuti a vario titolo, destinatari anche di misura di sicurezza detentiva all'atto della scarcerazione, permangano in carcere nell'attesa che si liberi in un posto in una delle due Rems della Regione Puglia: in entrambi i casi, al destinatario della misura di sicurezza non è garantita l'appropriatezza delle cure di cui necessita».
SITUAZIONE CRAP La Regione Puglia non ha ancora istituito il previsto comitato incaricato di gestire le liste di attesa, ma ha istituito a Foggia una Comunità di abilitativa assistenziale psichiatrica (Crap) dedicata ad autori di reato, una struttura ad altissima intensità assistenziale ove sarà possibile collocare in libertà vigilata a soggetti che non hanno potuto essere inseriti in Rems per mancanza di posti e tuttavia necessitano di un percorso di cura dedicato. Tale struttura è prevista anche a Trani, ma allo stato pende un contenzioso fra due operatori che se ne contendono la sede.