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Minervino Murge: la storia del «frate sub» che evangelizza sott'acqua

 
Redazione online

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Minervino Murge: la storia del «frate sub» che evangelizza sott'acqua

Padre Raffaele, il «frate sub»

Padre Raffaele Melacarne: «Ieri ci siamo immersi a cala Incina di Polignano, abbiamo messo Gesù bambino e il presepe è visitabile da chi fa immersioni»

Martedì 26 Dicembre 2023, 14:55

14:58

MINERVINO MURGE (BAT) - Una muta da sub con una croce che si alterna al saio francescano. Una stola sacerdotale in neoprene, idrorepellente e un boccaglio. «Sono gli attrezzi del mestiere di chi evangelizza sott'acqua», spiega padre Raffaele Melacarne, frate 60enne originario di Minervino Murge che porta la parola di Dio nel blu del mare pugliese.

«Sono ritornato a essere istruttore di sub - dice - e molti per questo mi chiamano "frate sub". La cosa che conta è avvicinare al Signore chi non frequenta oratori e parrocchie. E così, proprio come vuole Papa Francesco che parla di Chiesa in uscita, ha pensato che «non sarebbe stato sbagliato portare il Vangelo tra i fondali marini», dichiara. Padre Raffaele era un impiegato statale con la passione per le immersioni poi «la vita pone domande, ti dona vicissitudini che inquietano e ho compreso che la mia strada era un’altra», racconta. Era il 1994 quando è entrato nei frati cappuccini di Santa Fara, a Bari. «L'incontro con Gesù Cristo mi ha cambiato la vita», sottolinea. Il suo cammino francescano è proseguito quando più di dieci anni dopo l'ingresso in convento «per caso ho rivisto i miei ex allievi di sub. Amici che avevo perso di vista e che hanno risvegliato la mia passione», riferisce. «Sono stati loro a prestarmi l'attrezzatura: immergermi dopo tanto tempo è stato stupendo - racconta -. E allora ho ripreso nel 2010. È nata così la comunità "Frate sub" composta per lo più da coppie che condividono la passione per le immersioni».

Indossare l’equipaggiamento da sub «mi consente di fare evangelizzazione nei luoghi di diving o che visitiamo - prosegue padre Raffaele - faccio anche benedizioni di coppia prima del matrimonio». Il rituale prevede che il frate indossi, a una profondità di 5-6 metri, una muta con una croce, si dice il Padre nostro e poi la coppia lancia un cartellino con la scritta 'sì' che arriva a pelo d’acqua e indica a chi è fuori che i due sono benedetti e promessi tra loro. Ricorda che «i primi due che ho benedetto nel 2010 sono stati una donna non vedente e il suo istruttore di sub: è stato emozionante».

Immancabile è l’appuntamento del 25 dicembre. «Ieri ci siamo immersi a cala Incina di Polignano a Mare, abbiamo messo Gesù bambino nella mangiatoia. Il presepe è così visitabile da chi fa immersioni. Sulla scogliera invece abbiamo celebrato la messa a cui si partecipa in muta da sub», conclude.

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