L'inchiesta

Trani: morta di Covid a 41 anni, la famiglia cita in giudizio l’Asl Bat

Linda Cappello

Rischiano il processo il medico di turno del pronto soccorso e un suo collega della guardia medica

TRANI - La Asl Bat sarà citata come responsabile civile nell’udienza preliminare che si sta celebrando nei confronti di due medici, accusati di omicidio colposo per il decesso di Antonia Abatangelo, 41enne tranese deceduta all’ospedale di Barletta il 19 novembre 2020 per insufficienza respiratoria intrecciata con una grave obesità e la positività al Covid.

Nella scorsa udienza è stato il legale di parte civile, l’avvocato Giorgia Di Savino, a chiedere il coinvolgimento della Asl nel procedimento penale.

TRANI - Il pubblico ministero Lucio Vaira ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del medico di turno al pronto soccorso di Trani e di un collega della guardia medica, nei confronti dei quali è stato ipotizzato anche il reato di omissione d’atti di ufficio.
La donna, madre di un bambino piccolo, soffriva di problemi di obesità.

Il 12 novembre 2020 - in piena pandemia - a causa dell’indisponibilità del servizio di 118, venne accompagnata al punto di primo intervento di Trani, ma era già in condizioni critiche. Secondo quanto contestato dall’accusa, il medico di turno, senza visitarla, le avrebbe detto di rivolgersi alla guardia medica: qui, a sua volta, le sarebbe stato detto di tornare al pronto soccorso. A quel punto la 41enne è stata costretta a far rientro nella propria abitazione, senza aver ricevuto una diagnosi e soprattutto senza che nessuno l’avesse sottoposta ad un tampone di verifica.

Purtroppo le sue condizioni erano già critiche, infatti la 41enne mostrava già evidenti segni di cianosi.

Gli inquirenti ritengono che i due medici abbiano rifiutato indebitamente la presa in carico della paziente, cosa che doveva essere fatta senza ritardo. Si contesta, inoltre, la violazione del protocollo operativo del 2020, redatto dal Sistema emergenza - urgenza sanitaria 118 della province di Bari e Bat, in base alla quale la cianosi doveva essere classificata come codice rosso.
Arrivata poi all’ospedale di Barletta, la paziente morì dopo sei giorni di ricovero. L’udienza è stata rinviata al 16 gennaio. 

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