le indagini della dda

Andria, inchiesta sul clan Pesce: l’avvocato davanti al gip

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Interrogatorio per la civilista Tiziana Favullo, finita ai domiciliari

ANDRIA - Si svolto venerdì mattina l’interrogatorio di garanzia dell’avvocatessa Tiziana Favullo, finita ai domiciliari nei giorni scorsi nell’ambito di un’inchiesta sulle estorsioni contestate ad alcuni soggetti ritenuti vicini al clan Pesce. La professionista, nota e stimata nella comunità di andriese, è accusata di aver fatto o da mediatore fr un giovane commerciante vittima di usura ed i fratelli Gianluca e Oscar Davide Pesce, entrambi in carcere.

L’avvocato è stata sentita dal gip del Tribunale di Bari Anna Perrelli: sul contenuto delle sue dichiarazioni non trapela alcuna indiscrezione, ma è lecito ritenere che la professionista abbia difeso la correttezza del suo operato. Al momento non è stata formulata alcuna istanza di revoca della misura.

La vicenda che vede coinvolta l’avvocatessa riguarda un presunto prestito usuraio che i Pesce avrebbero concesso ad un giovane commerciante. A fronte di un prestito dell’importo di 23mila euro, il giovane dopo appena un mese ne avrebbe dovuto restituire quasi il doppio. Per questo la madre del ragazzo, preoccupata per le minacce ricevute, si è rivolta all’avvocato Favullo, che per suo conto stava curando la pratica relativa alla vendita di un immobile.

Nello studio della civilista viene quindi organizzato un incontro con i Pesce, finalizzato a dilazionare il pagamento ed a dimostrare loro che grazie alla vendita dell’appartamento la signora avrebbe potuto saldare il debito del figlio. In carcere, oltre ai fratelli Pesce, si trovano anche Michela Caldarone Altomare, Giuseppe Loconte e Nicolas Nicolamarino. I cinque erano già stati fermati dal pm di Trani il 29 settembre scorso, ma per motivi di competenza territoriale (poiché l’inchiesta è condotta dal pm della Dda Daniela Chimienti) è stata emessa una nuova ordinanza di custodia dal gip di Bari. Le accuse contestate a vario titolo sono quelle di estorsione tentata e consumata, usura con l’aggravante del metodo mafioso. La Favullo è difesa dall’avvocato Laura Di Pilato.

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