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Lidia Poët su Netflix, scoppia la polemica: «La prima avvocata d’Italia è di Trani»

 
Redazione online

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Lidia Poët su Netflix, scoppia la polemica: «La prima avvocata d’Italia è di Trani»

L’avvocata e assessora Cecilia Di Lernia ha scritto a Netflix Italia, dopo l’uscita della serie «La legge di Lidia Poët» per ricordare che il primato spetta a Giustina Rocca, professionista tranese vissuta alla fine del Quattrocento

Lunedì 20 Febbraio 2023, 20:04

27 Marzo 2023, 18:19

TRANI - Il Comune di Trani contro Netflix per un primato tutto pugliese: «Lidia Poët non è stata la prima avvocata d'Italia, la medaglia va a Giustina Rocca». Ad accendere la miccia della polemica è Cecilia Di Lernia, avvocato ed ex assessora del Comune di Trani che ha lanciato una pesante critica alla serie Netflix «La legge di Lidia Poët», visibile sulla piattaforma dallo scorso 15 febbraio. Una serie che omaggia la prima donna in Italia ad essersi laureata in legge e ad essersi iscritta all’albo degli avvocati. Ma non per questo, secondo Di Lernia, può essere considerata la prima donna avvocato d’Italia. Il primato nazionale e mondiale, rivendica l’assessore di Trani, è di Giustina Rocca, donna avvocato di Trani.

Una polemica che ha fatto il giro dei social, tanto che la Di Lernia ha scritto dopo un post su Facebook, anche una lettera a Netflix Italia per fare chiarezza sulla storia forense italiana. «È Giustina Rocca di Trani il primo avvocato donna in Italia e nel mondo: a fine ‘400 esercitò la professione presso il Tribunale di Trani», ha evidenziato la professionista tranese. «Celebre è il lodo arbitrale reso l’8 aprile 1500 e da costei pronunciato in lingua volgare, anziché in latino secondo gli usi dell’epoca, per renderlo comprensibile al pubblico venuto per assistere alla pronuncia. Ed invero la Corte di Giustizia dell’Unione europea - ha ricordato Di Lernia - ha dedicato a Giustina Rocca nel dicembre 2022 una torre denominandola “Rocca” ... la sua torre più alta. La Corte di giustizia dell’Unione europea ha ricordato così l’attaccamento della nostra illustre cittadina all’accessibilità al diritto e alla giustizia da parte di tutti e ribadendo, riprendendo la sua giurisprudenza, l’impegno a favore delle pari opportunità».

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