Indagini a Brescia
Barletta, inchiesta sul «Dark web»: giudizio immediato per Cianci
Il penalista è accusato di aver travalicato la sua funzione difensiva in favore di tre clienti. Udienza il 7 marzo, pronti a deporre in suo favore 40 testimoni
BARLETTA - Finisce a processo Michele Cianci, l’ex amministratore della Barsa ai domiciliari dal settembre scorso con l’accusa di concorso esterno in associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Il pubblico ministero della procura di Brescia ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, fissato dal gip Angela Corvi per il prossimo 7 marzo davanti alla sezione collegiale. La richiesta di giudizio immediato è stata sollecitata dagli avvocati Claudio Cioce e Giovanbattista Scalvi, legali di fiducia dell’imputato, la cui posizione (il legale barlettano si dichiara completamente estraneo alle accuse mosse nei suoi confronti) è stata stralciata rispetto a quella degli altri indagati che invece si trovano a piede libero. Una mossa che fa parte di una strategia difensiva ben precisa, che punta a radere al suolo le accuse mosse nei confronti di Cianci e dimostrare la sua completa innocenza in relazione ai fatti contestati. Per questo davanti al Tribunale di Brescia la difesa ha chiamato a deporre oltre 40 testimoni, pronti a riferire fatti e circostanze che scagionerebbero completamente il penalista barlettano. Nelle scorse settimane, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa, che aveva impugnato il diniego alla scarcerazione da parte del Tribunale del Riesame. Di fatto, il castello accusatorio edificato dalla Procura tiene Cianci in detenzione domiciliari da quasi cinque mesi.
La figura dell’ex amministratore della Barsa emerge nell’inchiesta con riferimento all’esercizio della sua professione di avvocato di tre soggetti pugliesi, già precedentemente condannati per associazione a delinquere. Più in generale, le indagini della procura bresciana vennero avviate nel 2019 portato all’arresto di tre amministratori del cosiddetto “Berlusconi market” il quarto più grande sito di e-commerce illegale chiuso poi dalle forze dell’ordine.
L’indagine aveva consentito di identificare un venditore di sostanze stupefacenti attivo nel mondo del Dark Web attraverso i portali di vendita on-line, e si era concluso con il sequestro di un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, l’arresto e la condanna di tre persone.
Intanto, è stata pubblicata proprio ieri sull'albo pretorio del Comune di Barletta la manifestazione d'interesse per la composizione del nuovo consiglio di amministrazione della municipalizzata Bar.S.A., dalla quale Cianci si era poi dimesso poco dopo l’arresto.