Il testimonial

Da Canosa a quel ramo del lago di Como: qui non si mangia «à la carte» ma «à la Gazzèt»

Paolo Pinnelli

Il canosino Francesco Palermo nella sua osteria a Como propone piatti pugliesi stampati su speciali menu: ossia sulle “prime pagine” storiche della Gazzetta del Mezzogiorno

A tavola, a Como, sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Non è un errore di sintassi o una frase sconclusionata o farneticante, come potrebbe apparire a prima lettura. È ciò che invece accade per davvero a mille chilometri dalla nostra Puglia.

Il luogo, anzi il ristorante (si chiama “Osteria Casa 28”) si trova «sul quel ramo del lago» (più o meno), insomma: a Como. Qui, ad accogliere clienti affamati o in cerca di gusti pugliesi (in particolare canosini) è un canosino doc: Francesco Palermo.

Classe 1966, Francesco sin da subito alle prese con il mondo della ristorazione, inizia la sua carriera allo “Smeraldo” come cameriere di sala dove lavorerà fino al 1986.

L’amore «vero» (la ragazza, e poi sua moglie, Palmina) lo porta a Milano, la città delle opportunità. Qui intraprende la sua carriera da cameriere per 14 lunghi anni in un noto ristorante della “capitale” lombarda: il Drop in.

Le sue innate abilità nel settore e la sua capacità lo spingono a sfide più grandi. Apre il suo primo ristorante e lo fa proprio a Milano: il “Cellini”. Dopo nove anni a Milano, si trasferisce poco più a nord, su quel ramo del lago di Como dove apre l’osteria la “Tana dei pescatori”. «E da qui parte una mia nuova vita e una nuova sfida - racconta Francesco - ma il mio sogno nel cassetto era però sempre quello: portare ''la mia Puglia'' anzi la mia Canosa a Como». Ecco allora che da quel «cassetto» sbuca l’osteria tipicamente canosina «Casa 28», dove giornalmente regala ai suoi clienti i sapori genuini e tipici della sua amata terra.

Ma in questa storia mancherebbe ancora la finora solo citata “Gazzetta”. Ebbene non è solo una citazione “en passant”: nella sua osteria proprio l’elenco di quei piatti dal sapore fortemente pugliese è stampato e proposto su speciali menu che consegna orgoglioso ai suoi clienti, spesso e soprattutto turisti.

Francesco Palermo ha pensato bene di creare il menù stampandolo sulle “prime pagine” storiche della Gazzetta del Mezzogiorno. Addirittura alcuni menù sono sulle prime pagine del “Corriere delle Puglie” (come si chiamò la “Gazzetta del Mezzogiorno” prima del 1923 o de “La Gazzetta di Puglia” come si chiamò fino al 1928).

Insomma lo storico giornale pugliese diventa, in quel ristorante sul famoso “ramo del lago”, la copertina e il “via” per accompagnare pranzi o cene luculliane, ma soprattutto al gusto pugliese.

«Insomma più che “à la carte” qui si mangia “à la Gazzèt”» dice sorridendo, e alla francese, Francesco.

Sulle pareti del locale non mancano poi immagini dei reperti archeologici dell’Antica Canusium e, qua e là, anche copie (spesso donate ai clienti) di pubblicazioni della sua Canosa ed anche il libro di chi scrive. (Canosa si racconta, ndr). Insomma, tanta Canosa e tanta Puglia a Como.

Del resto anche lo stesso nome dell’osteria è un «programma» tutto pugliese: “Casa 28” nel linguaggio popolano e popolare (soprattutto dialettale canosino) indica “la casa di un familiare o di un conoscente dove andare per mangiare a sbafo, a scrocco”, senza pagare.

«Il riferimento è certo a quello di una “casa” dove sentirsi davvero in famiglia. Però per il resto, cioè lo “scrocco”... - avverte Francesco con il suo immancabile sorriso - beh.. non ci conterei troppo, anche se facciamo il possibile per essere anche contenuti!». Parola di pugliese, anzi di canosino.

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