La storia
Barletta, neonata abbandonata dalla mamma: la sua casa dal 5 luglio è il reparto di Pediatria
È nata lo scorso mese all'ospedale Dimiccoli: sta bene, ma è ancora in corsia. Il Garante dei Minori segue la vicenda
Barletta - Il suono del suo pianto è esattamente uguale a quello degli altri bambini e delle altre bambine. La sua storia, però è diversa. Ben diversa. Di quelle tanto inimmaginabili quanto reali. Tuttavia è facile visualizzare questa meravigliosa bimbetta, dal viso vispo e dagli occhioni che ti danno il senso della vita, che continua a vivere nel nido del reparto di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale «Mons. Raffaele Dimiccoli» di Barletta dallo scorso 5 luglio.
Una «chioccia», per la piccola Giovanna (nome di fantasia), amorevole e profumata. La piccola, suo malgrado, non è tornata a casa con la sua mamma naturale. Mai nessuno è tornato in ospedale a prenderla per portarla a casa. Quel momento magico che si vive quando si posiziona il bambino nell’ovetto con il volto che diventa ancor più radioso nel momento in cui si varca la soglia di casa. Quella propria però.
Perché mai tutto questo? Presto scritto: a causa, purtroppo, della imperscrutabilità dei giochi che solo il destino riesce a partorire e a porgere lungo l’orizzonte di un bambino incolpevole delle sorti del suo presente e del suo futuro. La mamma della meravigliosa Giovanna, per tante e troppe cause legate alla sua esistenza e al precario stato di salute, pur avendole dato il suo cognome non la ha riconosciuta.
Non lo ha fatto. E nessuno osi giudicare un gesto del genere. Impossibile immaginare la sofferenza di una scelta simile.
A livello giuridico, per la piccola Giovanna, è stato nominato un tutore per tutte le necessità legate ad una eventuale adozione, e sono veramente tante, previste dalla Legge.
Sta di fatto che da quella domenica del 5 di luglio la bambina è sempre «sotto il cielo» del reparto di pediatria e neonatologia diretto dal primario Baldassare Martire. Un tempo pari a 48 giorni che, al netto delle procedure tecniche e complesse per la particolarità delle vicenda, sarebbe bene che si interrompesse offrendo a questa bimba una casa vera e propria.
gara di solidarietà nel reparto. Intanto nel reparto di Pediatria e Neonatologia mai nessuno ha perso di vista il suo corpicino. Gli sguardi di tutti sono per lei. C’è chi va a trovarla anche più volte al giorno. Nel nido, la piccola, è sempre coccolata anche dallo sguardo amorevole di tutto il personale infermieristico e medico. Qualcosa di straordinario.
Una dottoressa, con slancio materno e abnegazione medica da imitare, le ha comprato vestitini, body, magliettine e calzini. E tanto altro.
In altre parole a Giovanna, almeno per quello che attiene alle cose materiali, non le manca quasi nulla. Altro aspetto che rende al meglio questa situazione è la circostanza che quando la bimbetta piange, per qualsiasi motivo, non appena qualcuno la stringe tra le sue braccia lei si tranquillizza e si rasserena. Sorride come un angelo. Incantevole quando beve la poppata. Un gesto, quello dell’abbraccio, che dimostra quanto e come sia necessario per questa bambina avere una famiglia. Indispensabile che le arrivi il più presto possibile. In merito alla vicenda è intervenuto anche Alessandro Delle Donne, direttore generale della Asl Bt: «La bambina sta bene ed è continuamente monitorata e controllata nel reparto di Neonatologia e Pediatria è protetta da cure amorevoli e solidarietà. Ci stiamo prendendo cura in attesa che si esprima il Tribunale dei Minori con l’augurio che il suo futuro possa essere più roseo»
E allora, come sempre, ecco la «ricetta» di papa Francesco per il dramma dei bambini abbandonati: «Coloro che hanno il compito di governare, di educare, ma direi tutti gli adulti, siamo responsabili dei bambini e di fare ciascuno – ha proseguito il Papa – ciò che può per cambiare questa situazione».
Parole inequivocabili.
IL GARANTE DEI MINORI SEGUE LA VICENDA - «Seguo con grande attenzione la vicenda della bimba nata lo scorso 5 luglio a barletta e attualmente ancora presente nel reparto di pediatria dell’ospedale civile “Mons. Raffaele Dimiccoli” nella consapevolezza che determinate situazioni sia importante risolverle al meglio non trascurando alcun passaggio di carattere umano e legale». Così, interpellato dalla Gazzetta, Ludovico Abbaticchio, garante dei diritti del minore della regione Puglia, nel commentare la storia della piccola Giovanna.
«Mi preme puntualizzare che la bambina sta bene nonostante la sua triste vicenda - ha proseguito il dottor Abbaticchio -. Vive in una struttura adeguata con il massimo delle cure. Mi sono informato delle sue condizioni attraverso i medici del reparto di Barletta che con tutto il personale infermieristico stanno facendo tutto quello che è possibile per far trascorrere questo tempo nel migliore dei modi. Inoltre ho interpellato anche il Tribunale dei Minori che ha già provveduto a nominare un tutore per tutto quello che attiene alla sfera giuridica della fattispecie».
Abbaticchio, inoltre, ha voluto soffermarsi sul «grande e fondamentale momento dell’affido e dell’adozione».
«Quello che sta a monte e a valle dell’affido e dell’adozione afferisce ad ambiti umani e sociali di primaria importanza. È un gesto d’amore da compiere con grande consapevolezza e attenzione. Non ho dubbi che i tempi per la conclusione di questa vicenda saranno velocizzati al massimo nonostante la complessità del caso. Nei prossimi giorni chiederò notizie in merito all’andamento della vicenda», ha concluso Abbaticchio.
CHI È IL GARANTE - Il garante dei diritti del minore è un'autorità non giurisdizionale ed indipendente. Promuove la cultura dei diritti sostenendo iniziative a favore dell'esercizio dei diritti di cittadinanza e forme di partecipazione attiva alla comunità da parte dei minori. Propone azioni partecipate di progettazione ed ascolto ed attività a favore della prevenzione piuttosto che del controllo. Sostiene strategie e strumenti per garantire un facile accesso all'Ufficio del garante da parte di minori, famiglie e organizzazioni.