emergenza coronavirus
Trani, albergatori pronti alla ripresa: «Bisogna fare squadra»
Creare una rete e lavorare sugli eventi: più ce ne saranno, e magari di più giorni, maggiore sarà la possibilità che le strutture ricettive ospitino turisti
TRANI - «Siamo stati i primi a chiudere, saremo gli ultimi ad aprire ma non dobbiamo farci trovare impreparati. Bisogna creare una rete, fare gioco di squadra e lavorare sugli eventi: più ce ne saranno, e magari di più giorni, maggiore sarà la possibilità che le strutture ricettive ospitino turisti per più notti, ridando ossigeno ad un settore effettivamente in grave difficoltà».
Così Mimmo Gadaleta, conosciuto per tanto tempo quale pluridecorato allenatore di basket, ma che ormai da molti anni riveste un ruolo importante come hotel manager nel gruppo Apulia hotel, catena di alberghi in Puglia e Calabria, dopo un passato con catene a 5 stelle lusso al nord.
L’emergenza coronavirus non sta determinando preoccupazioni soltanto sul fronte sanitario, ma anche su quello sociale ed economico. Fra le tante categorie che rischiano di subire gravi ripercussioni c’è quella della ricettività, il cui scenario non appare per nulla confortante ove si pensi, soltanto con riferimento all’immediato, allo stop del turismo estero, al blocco delle gite scolastiche, alle numerose prenotazioni già saltate.
«Proprio venerdì scorso - fa sapere Gadaleta - abbiamo tenuto una video conferenza nazionale fra operatori, dando atto del fatto che tante città della Puglia, a cominciare da Trani, ultimamente avevano avuto un’impennata di numeri di ricettività. Oggi è tutto bloccato ed annullato, a cominciare dal turismo tedesco e francese primaverile, che è già perso. Per questo si sta lavorando su progetti di sistema, fortemente imperniati sull’e-commerce, con un unico database in cui proporre gli eventi, i prodotti tipici della zona e cercare di avere quella fase di cash-flow che possa almeno in parte sopperire alle ingenti perdite di marzo e maggio. Trani è fra le città che accuserà maggiormente queste perdite, lavorando su un turismo culturale, ma deve rimboccarsi le maniche e lavorare in rete per non farsi trovare impreparata alla riapertura».
Intanto, però, soffrono gravemente anche personale e indotto: «Con l’avvicinarsi dell’alta stagione si stava rimettendo in moto l’apparato dei camerieri di sala, cucina, piani e tante altre figure professionali - ammette Gadaleta -. Lo strumento della cassa integrazione potrà aiutare, ma non dimentichiamo che il settore era già in difficoltà con le limitazioni sui voucher e l’eliminazione del contratto a chiamata. Ogni azienda deve cercare, in questo momento, di mettersi in sicurezza e pianificare la ripartenza con cautela, ma senza neanche piangersi addosso».
A partire da quando e come, soprattutto, immaginare la ripresa? «Credo che si possa ricominciare a viaggiare nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre, salvando almeno la metà della stagione. Mi aspetto di non vedere offerte a prezzi stracciati, perché giocare al ribasso sarebbe dannoso sia per la clientela, sia per la stessa attività che aggiungerebbe perdite a perdite. Dobbiamo, invece, assolutamente salvaguardare qualità e prezzo».
Ma agli alberghi spesso si arriva con mezzi di locomozione, e non sarebbe da escludere che aerei, treni, navi e pullman rincarino le tariffe. Per Gadaleta, però, «il compasso geografico della ripresa non supererà un raggio di 200 chilometri, quindi il mezzo di spostamento privilegiato sarà l’auto. Dove fare vacanza in Puglia? Sicuramente dove prevalgono mare e grandi luoghi all’aperto. Soprattutto il mare, in questo scenario, farà la differenza. L’importante, però, è lavorare su eventi che allunghino la durata di un soggiorno all’interno di una città, proprio come già stava facendo Trani con la sua candidatura a Capitale italiana della cultura 2021».