Nordbarese
Scontro treni Ferrotramviaria: Tribunale rigetta patteggiamento capostazione
Il tribunale di Trani ha rigettato la richiesta di patteggiamento a 4 anni e mezzo di reclusione per Vito Piccarreta, il capostazione di Andria imputato nel processo sul disastro ferroviario del 12 luglio 2016
Il Tribunale di Trani ha rigettato la richiesta di patteggiamento a 4 anni e mezzo di reclusione per Vito Piccarreta, il capostazione di Andria imputato nel processo sul disastro ferroviario che il 12 luglio 2016, sulla tratta tra Andria e Corato, causò la morte di 23 persone e il ferimento di altri 51 passeggeri. Nel processo Piccarreta è imputato insieme con la società Ferrotramviaria e altre 16 persone tra dipendenti e dirigenti dell’azienda pugliese di trasporti e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, accusati, a vario titolo, di disastro ferroviario, omicidio colposo, lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Il capostazione di Andria, sospeso dal servizio da circa tre anni, oggi in aula, durante l’udienza del processo che si sta celebrando nell’aula bunker del carcere di Trani, ha reso dichiarazioni spontanee dicendosi, visibilmente commosso, vicino ai familiari delle vittime e lui stesso vittima della società Ferrotramviaria, lamentando lacune nella sicurezza e raccontando quanto accaduto quel giorno.
Sono costituiti parti civili i familiari delle vittime, i Comuni di Andria, Corato e Ruvo di Puglia, diverse associazioni e la Regione Puglia, che resta nel processo anche come responsabile civile in quando proprietaria dell’infrastruttura, perché il Tribunale ha rigettato la richiesta di estromissione.
Il processo proseguirà il 2 ottobre con l’audizione dei primi sette testimoni citati dalla Procura, tutti funzionari, ispettori e agenti della Polizia Ferroviaria di Bari, del Commissariato di Andria e della Polizia Scientifica di Bari che hanno fatto i sopralluoghi e le indagini sul disastro.