Le segnalazioni
Disabili nella Bat tra barriere e ostacoli: colpa delle città trappola
Le parole di Tulipani, garante regionale, su ciò che accade nella Bat
Dignità e diritti. Sono i due baluardi per la tutela delle persone diversamente abili. Si sa, tuttavia, che non tutti rispettano le norme per rendere più agevole la vita quotidiana di coloro che hanno bisogno di un percorso senza ostacoli da superare ma anche di stalli riservati sempre liberi dove poter parcheggiare l’auto, di tempi celeri della burocrazia, di servizi igienici adeguati.
Sembrano tutte cose ormai risapute. Eppure le violazioni delle norme e le barriere architettoniche sono sempre all’ordine del giorno. Per far sì che, specie per le vicende di diritti negati più complesse e ripetute, ci sia un “faro” che illumini le storture e che si occupi a livello istituzionale per farle eliminare, la Regione Puglia ha eletto il Garante dei Diritti delle persone con Disabilità. Tale figura, prevista dalla legge regionale n. 19 sin dal 2006, solo ora ha trovato attuazione. A ricoprirne la carica il Consiglio regionale ha eletto con 37 voti favorevoli il dott. Giuseppe Tulipani originario di Giovinazzo, noto per il suo impegno nel sociale ed anch’egli alle prese con un figlio con disabilità che collabora con lui nel rilevare gli aspetti negativi non solo per la mobilità.
Cosicchè il dott. Tulipani agisce sul territorio regionale come punto di riferimento “ad hoc” per segnalare a chi di competenza tutto ciò che rientra nella sfera delle violazioni dei diritti dei diversamente abili. Qual è la situazione nella provincia della BAT? «Anche nel nord barese non sono mancate finora le segnalazioni di casi che sono stati portati all’attenzione del Garante e che hanno avuto un intervento immediato – dice Tulipani – purtroppo non si può negare che vi è un po’ ovunque un elevato tasso di maleducazione e di menefreghismo, nonostante, per esempio quando si occupa una rampa per l’accesso dei disabili, si va incontro ad una sanzione che comporta anche la sottrazione dei punti dalla patente».
Ma il Garante si occupa non solo di attività ispettiva ma anche dell’organizzazione di manifestazioni sul tema, com’è stata la Giornata regionale della Disabilità, che si è svolta pochi giorni fa nell’Agorà della sede del Consiglio regionale.
«È stata un’occasione per portare i cittadini e le Istituzioni a non spegnere mai il faro sulle problematiche e sulle difficoltà sanitarie, sociali, scolastiche delle persone diversamente abili ma è anche un’opportunità per mettere in risalto grandi e piccoli successi che ben rappresentano esempi di inclusione sociale e di partecipazione civica», spiega il Garante, a cui è affidata la protezione e la tutela non giurisdizionale dei diritti dei disabili residenti o temporaneamente presenti sul territorio regionale, al fine di assicurare la piena attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle persone con disabilità. Le funzioni e i compiti attribuiti al Garante regionale sono individuati nell’ambito della legge e di un apposito Regolamento attuativo. Esso è tenuto a promuovere l’affermazione del pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona con disabilità, promuovendone la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società. Si occupa anche di garantire la piena accessibilità dei servizi e delle prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, la tutela giuridica ed economica della persona con disabilità e la piena integrazione sociale. È chiamato anche a garantire la collaborazione con enti locali e istituzioni scolastiche per agevolare l’obbligo scolastico anche da parte degli alunni disabili che vivono in contesti sociali a rischio di esclusione.
Dunque un impegno a 360 gradi per il Garante, con molteplici ambiti di cui occuparsi? “Altro compito attribuitomi è quello di assicurare il sostegno tecnico e legale agli operatori dei servizi sociali, istituire un elenco regionale di tutori o curatori a cui possano attingere anche i giudici competenti e formulare proposte o pareri su atti normativi e di indirizzo che riguardino le disabilità, di competenza della Regione e degli enti locali – conclude il dott. Tulipani - per lo svolgimento dei compiti l’Ufficio del garante stipula apposite convenzioni con soggetti pubblici e privati per lo svolgimento di specifiche attività e stabilisce accordi e intese con ordini professionali, associazioni di categoria nonché con organismi che si occupano di disabilità e non autosufficienza”.