A Trani
Sophia Loren torna in Puglia per il film diretto dal figlio
L'attrice sul set di «La vita davanti a sé» per la regia di Edoardo Ponti (suo figlio), tratto dall’omonimo romanzo del francese Romain Gary.
TRANI - Troppi indizi già costituivano una prova. Dagli incaricati della produzione, che ricercavano in città locali idonei allo svolgimento di determinate riprese, al primo cittadino che non confermava, né smentiva tale circostanza. Ed ancora, e soprattutto, le dichiarazioni rilasciate dalla stessa attrice durante una recente manifestazione: «Tornerò a farmi dirigere da mio figlio in una località sul mare che mi piace tanto».
Adesso è ufficiale: Sophia Loren girerà a Trani La vita davanti a sé, per la regia di Edoardo Ponti, tratto dall’omonimo romanzo del francese Romain Gary.
La conferma dell’atteso evento cinematografico, le cui riprese potrebbero iniziare già a giugno, è arrivata proprio dal sindaco, Amedeo Bottaro, napoletano come la Loren, che ha rotto gli indugi e fatto sapere sulla sua pagina Facebook della formale proposta, pervenuta a Palazzo di città, affinché Trani ospitasse la troupe.
««Praticamente ogni anno - scrive il sindaco - riceviamo svariate richieste di ospitalità e collaborazione da parte di produzioni televisive e cinematografiche, sempre puntualmente soddisfatte perché consci del gran ritorno d’immagine per la nostra città. Negli ultimi anni abbiamo consolidato i rapporti con l’Apulia film commission e le stesse produzioni, puntando a sviluppare questa forma di “cineturismo” da aggiungere alla già variegata offerta turistica culturale di Trani. Questa nuova istanza di collaborazione, ovviamente, non ce la siamo fatta sfuggire, anche perché il lungometraggio in questione vedrà protagonista una delle più grandi attrici italiane, vanto del cinema nazionale ed internazionale».
Esattamente un anno fa, a margine di una sfilata di moda, la Loren aveva anticipato il progetto del film in cui sarà diretta dal suo secondogenito, con cui già aveva girato nel 2014 La voce umana, tratto dall’opera teatrale di Jean Cocteau.
In questo caso la Loren interpreterà Madame Rosa, una anziana ebrea cui è affidato il piccolo Momo, figlio abbandonato di una prostituta.
La circostanza per cui l’attrice vestirà i panni di una donna ebrea, calata nella realtà di Trani, lascia ipotizzare che, con molta probabilità, il film sarà girato prevalentemente nel quartiere ebraico e nel centro storico.
Allo stato non è ancora dato conoscere se anche l’antichissima sinagoga Scolanova, a tutt’oggi aperta al culto ebraico, sarà utilizzata come set. Tuttavia il coinvolgimento nel lavoro cinematografico di Ponti di uno dei principali luoghi di culto ebraici del Mezzogiorno, sia pure dall’esterno, appare pressoché fuori discussione.
Peraltro, fra i locali che la produzione ricercava, si è già individuato un edificio, nella vicinissima via La Giudea, che pare si presti molto bene a numerose esigenze cinematografiche nella pellicola prodotta dalla Palomar.
E così, la Loren tornerà a girare a Trani a distanza di trent’anni da Sabato, domenica e lunedì, in cui fu diretta da Lina Wertmüller.
E sembra di tornare veramente indietro di trent’anni, ma come se fosse ancora oggi, quando, per una delle scene più importanti di Sabato, domenica e lunedì, via Mario Pagano fu trasformata in una strada della Pozzuoli di inizio ’900, con tutte le insegne dei negozi mutate per rendere al meglio le atmosfere dell’epoca della città flegrea.
Sophia Loren, evidentemente, ha serbato un ottimo ricordo di Trani al punto da avere scelto, con il figlio regista, di tornarvi trent’anni dopo.