lavoro e territorio
Basilicata, i sindacati: «Vertenza Smartpaper i numeri e le sedi non si toccano»
La strategia dei sindacati è chiara. Oggi l’incontro convocato dalla stessa Smartpaper nella sede di Sant’Angelo Le Fratte, sul cambio di appalto per la commessa Enel
«La Basilicata non può essere privata di un pezzo importante della sua occupazione e del suo tessuto industriale. Il lavoro deve rimanere qui, dove è nato e dove deve continuare a crescere». La strategia dei sindacati è chiara: i numeri e le sedi della Smartpaper non si toccano. E lo ribadiranno oggi all’incontro convocato dalla stessa Smartpaper, proprio presso la sede di Sant’Angelo Le Fratte, per fare il punto sulla situazione dopo le tensioni legate al cambio di appalto. Un appuntamento importante quello di oggi che si collega al nuovo tavolo regionale chiesto da sindacati e lavoratori dopo la lettera con cui l’Ati composta da Accenture e Datacontact, che ha ottenuto il cambio di appalto per la commessa Enel, ha annunciato il trasferimento delle sedi operative di Tito e Sant’Angelo Le Fratte.
«Siamo preoccupati per le modalità con cui è stato avviato il cambio di appalto delle commesse Enel, affidato ad Accenture e Datacontact per il tramite di Unindustria Roma. Ancora una volta registriamo gravi incongruenze sui numeri dei lavoratori coinvolti: se nei tavoli istituzionali era stata rappresentata una platea di circa 383 dipendenti, nelle ultime comunicazioni ufficiali ne compaiono 347. Questa riduzione improvvisa e non spiegata è inaccettabile e mina la trasparenza del confronto» sottolineano i segretari di Fim, Fiom, Uilm e Fismic evidenziando che «l’aspetto più grave riguarda la prospettiva sulle sedi di lavoro». «È assolutamente irrinunciabile che le attività rimangano insediate nei poli industriali della Basilicata, in particolare a Tito Scalo e Sant’Angelo Le Fratte – aggiungono i rappresentanti dei lavoratori - Ogni ipotesi di delocalizzazione o spostamento fuori dal territorio regionale comprometterebbe non solo i livelli occupazionali, ma anche il radicamento produttivo e sociale di un settore che in questi anni ha dato lavoro e prospettive a centinaia di famiglie lucane. Senza garanzia di continuità sul territorio, il cambio di appalto non potrà mai trovare il nostro assenso e soprattutto realizzarsi».
Parole nette quelle di sindacati e lavoratori che, ora, attendono l’incontro di oggi. Questo mentre ieri l’assessore regionale alle Attività Produttive, Francesco Cupparo, dopo alcune interlocuzioni con Accenture, rassicura sulla «disponibilità dell’azienda ad affrontare tutte le questioni inerenti la procedura di cambio appalto con tutti gli attori nel tavolo regionale che sarà convocato». «Ci sono aspetti della clausola sociale – sottolinea l’assessore Cupparo – che vanno discussi tra le parti interessate mentre la Regione continuerà ad esercitare un ruolo attivo, come ha fatto sinora, per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e lo stesso salario ai dipendenti, qualunque sia il contratto nazionale di lavoro che sarà applicato». L’assessore, poi, conferma come «la clausola sociale tuteli i livelli retributivi anche in caso di cambio di contratto da metalmeccanico a telecomunicazioni». «Il numero degli addetti indicato ad Enel da Accenture nella comunicazione di avvio formale della procedura di cambio di fornitore dell’appalto è esattamente lo stesso che Smartpaper ha comunicato sempre ad Enel e l’elenco dettagliato sarà oggetto di verifica durante le attività del tavolo tecnico nazionale – conclude l’assessore regionale - Attività che verteranno, per quanto riguarda la sede di lavoro, anche sul confronto da parte dei nuovi fornitori con le parti sociali e la Regione al fine di individuare le migliori soluzioni che permettano di conciliare le esigenze dei lavoratori, che vengono prima di ogni altra cosa, con quelle della commessa».