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In Basilicata il 46% dei fondi dell’UE destinati a progetti per l’occupazione

ANTONELLA INCISO

Segnalate invece le numerose proroghe per i finanziamenti all’agricoltura

Ci sono i numeri, le percentuali ed i progetti. Ci sono le cose fatte e le criticità da affrontare, come quelle legate allo “spopolamento amministrativo” che ha condizionato le modalità di attuazione di alcuni programmi. C’è questo e molto di più nella Relazione sui programmi regionali confinanziati dalle risorse comunitarie che sarà presentata in Consiglio Regionale dopo la presa d’atto della Giunta fatta nei giorni scorsi.

Un dossier che se da un lato mette in luce che per il “Po Fsr l’obiettivo di spesa certificata risulta ampiamente raggiunto” per il Fears Fse + Basilicata 2021 -2027 evidenzia che “la tempistica e la modalità di attuazione del Programma risultano influenzate da alcuni fattori di contesto rispetto ai quali l’Amministrazione regionale, anche per il tramite delle funzioni esercitate dall’Autorità di Gestione, è chiamata a porre in essere le adeguate misure di reazione o mitigazione degli effetti avversi”. In particolare, nella relazione viene sottolineato come il Po Fsr “ha finanziato 6058 progetti, di cui il 46 per cento sull’asse occupazione”. Questo mentre per il Programma di sviluppo rurale “sono state attivate risorse finanziarie superiori a mille milioni di euro di cui 925,39 milioni di euro attraverso 112 bandi pubblici rivolti a beneficiari pubblici e private, un bando Leader e l’attivazione dell’assistenza tecnica”. “Il programma ha una percentuale di attuazione delle operazioni pari al 62 per cento, con poco più di 2500 progetti da chiudere, rispetto ai 6669 finanziati dall’avvio della programmazione 2014 – 2022 – viene precisato - il numero relativamente alto di progetti ancora non conclusi riflette anche la numerosità delle proroghe richieste dai beneficiari soprattutto per le operazioni legate agli investimenti, che ha caratterizzato l’ultimo triennio della programmazione a causa della profonda crisi socio-economica che ha attraversato il settore dell’agricoltura lucana”.

Per quanto riguarda il Fears, invece, i documenti evidenziano come “la tempistica e la modalità di attuazione del Programma risultano influenzate da alcuni fattori di contesto rispetto ai quali l’Amministrazione regionale è chiamata a porre in essere le adeguate misure di reazione”. Di qui, le rassicurazioni sul rafforzamento dell’Amministrazione regionale. “Dopo le assunzioni avvenute nel biennio scorso, si procederà, entro questo anno, alla chiusura delle procedure di selezione di 18 dirigenti regionali e alla immissione in ruolo di ulteriori funzionari, attraverso lo scorrimento delle graduatorie vigenti” viene spiegato. “La Regione Basilicata intende posizionarsi con un ruolo attivo, responsabile e strategico, valorizzando le proprie specificità territoriali e contribuendo in maniera significativa alla realizzazione degli obiettivi comuni europei” è chiarito negli obiettivi che hanno tra gli ambiti ritenuti prioritari, tra gli altri, la transizione energetica, lo sviluppo delle aree interne e l’innovazione. A sollevare criticità su quanto evidenziato è il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale, Piero Lacorazza: “Premesso che siamo alla relazione della sessione comunitaria 2025 non avendo ancora discusso in Consiglio regionale quella del 2024, con la delibera 289 del 2025 il presidente Bardi certifica, qualora ce ne fosse bisogno, il suo fallimento sulla gestione della risorsa idrica” sostiene il capogruppo secondo cui “ad oggi non è stata soddisfatta la condizione abilitante “2.5 Pianificazione aggiornata degli investimenti necessari nel settore idrico e nel settore delle acque reflue”

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