Gli ultimi dati
Alti e bassi nelle dighe lucane «Ora servono gli interventi»
Più acqua negli invasi di Camastra, Genzano, Acerenza, Gannano e San Giuliano, ma va male a Monte Cotugno, Pertusillo e Conza
Osservate speciali. Tra capienza da monitorare e interventi da portare avanti le dighe lucane restano sotto stretta osservazione. Gli ultimi dati di “Acque del Sud” sulla capienza degli invasi, infatti, confermano un andamento altalenante per gli sbarramenti lucani.
A recuperare rispetto allo scorso anno è, ad esempio l’invaso della Camastra che passa dagli 8 milioni 961 mila 606 metri cubi del giugno 2024 agli 11 milioni 792mila 910 metri cubi di giugno 2025. Una buona notizia se si considerano i timori che le comunità vivono dopo la crisi idrica dello scorso anno. In crescita anche altre dighe: quella di Genzano passa dai 12 milioni 32mila del giugno 2024 ai 15 milioni 33mila dello stesso mese del 2025; quella di San Giuliano dai 19 milioni 441mila 798 del 2024 ai 32 milioni 753mila 234 dello stesso periodo del 2025, quella di Acerenza dai 219mila 336 metri cubi del giugno 2024 ai 4 milioni 760mila 768 metri cubi del giugno 2025 ed infine un milione di metri cubi in più dallo scorso anno ad oggi per l’invaso di Gannano.
C’è anche chi, però, ha invasato meno rispetto allo scorso anno: è la diga di Monte Cotugno (dove sono in corso alcuni lavori di risistemazione) che dai 177 milioni 180 mila metri cubi dello scorso anno è passata, nel giugno 2025, a 144 milioni 460mila metri cubi. Stesso destino per il Pertusillo che nel 2024 aveva 98 milioni 938mila metri cubi adi acqua ed oggi di metri cubi ne ha 72 milioni 643mila, cosi come Conza passa dai 32 milioni 751mila 236 metri cubi dello scorso anno ai 30 milioni 252 mila 860 metri cubi di quest’anno. Insomma, un panorama di luci ed ombre che si inserisce in una settimana che appare decisiva, invece, sul fronte degli interventi da portare avanti in particolare per interconnettere la diga della Camastra con la traversa di Trivigno e la diga di Acerenza con Masseria Romaniello. Si tratta di due opere fondamentali per evitare che a fronte di nuove stagioni secche e di un basso livello di acqua nella Camastra possano allungare, di nuovo, l’ombra di una crisi idrica sui 29 comuni del Potentino serviti dallo schema “Basento – Camastra”.
Come richiesto dalla Cabina di regia nazionale la Regione dovrà inviare nella prossima settimana l’elenco degli interventi ritenuti prioritari sul fronte infrastrutturale proprio per i due progetti. Una volta inviato le opere potranno essere definite. Sul piatto vi sono azioni per il miglioramento dell’approvvigionamento idrico per 35 milioni di euro, di cui 20 milioni di euro per il collegamento tra Acerenza e Masseria Romaniello e 15 milioni di euro per quello tra la Camastra e la traversa di Trivigno.
«Il commissario per l’emergenza idrica Dell’Acqua sta interagendo con noi per definire le priorità degli interventi da portare avanti per interconnettere lo schema Basento – Camastra» commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Pasquale Pepe. Insomma, un lavoro continuo per arrivare alla definizione di opere che, dopo l’emergenza idrica dello scorso anno, sono diventate strategiche. Di qui, le interlocuzioni continue con Roma non solo per l’assegnazione dei fondi (come nel caso della diga del Rendina per la quale nello schema di decreto della Conferenza Stato – Regioni ha previsto il 12 per cento della somma complessiva pari a 140 milioni di euro) ma anche per arrivare ad una accelerazione dei lavori. Opere che, nelle intenzioni, dovranno migliorare i collegamenti tra le dighe lucane.