sanità

Basilicata, niente indennità Covid, è scontro tra sindacati e Regione

ANTONELLA INCISO

Escluso il personale del 118, i sindacati sul piede di guerra

POTENZA - Uno scontro a suon di carte bollate. E’ quello che si profila all’orizzonte tra Regione e sindacati sulle indennità per il personale medico e sanitario che opera nell’emergenza – urgenza. Perché, se la delibera approvata dalla Giunta regionale lucana, nei giorni scorsi, definisce la ripartizione delle indennità destinate al personale del comparto sanità che opera nell’area dell’emergenza – urgenza la stessa delibera tiene fuori gli addetti del 118. Insomma, la Regione riconosce le indennità previste dalle norme per medici ed infermieri che operano nei Pronto Soccorso, nei reparti di Medicina d’Urgenza, negli Obi, nei Dea di primo e secondo livello ma tiene fuori il personale del 118. Il che è sufficiente a far insorgere i sindacati che, già nelle scorse settimane, per questo motivo non avevano firmato l’intesa con i vertici del Dipartimento Sanità.

“Siamo pronti ad impugnare la delibera di fronte al giudice del lavoro – spiega il segretario regionale aggiunto della Uil funzione pubblica, Giuseppe Verrastro - perché la riteniamo incompleta. Per noi è fondamentale che l’indennità venga estesa anche al personale del 118 che, di fatto, svolge le stesse mansioni. Seppure le risorse non siano bastevoli, in ogni caso, prima che si arrivi all’impugnativa il nostro auspicio è che il governo regionale ci ripensi e attesti sue risorse per dare risposte a questi lavoratori”. I sindacati, dunque, sperano in una soluzione che risolva la questione ma, nello stesso tempo, si preparano ad un ricorso giudiziario. Nell’attesa restano le decisioni prese per il comparto sanitario. Con “il riconoscimento delle particolari condizioni del lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto sanità, dipendente dalle aziende e dagli enti del Servizio sanitario nazionale ed operante nei servizi di pronto soccorso” ed il relativo stanziamento economico con una ripartizione che in Basilicata riguarda il 2022 ed il 2023 (soldi del Fondo sanitario nazionale che prevedono uno stanziamento di 248mila 400 euro lordi per ciascuno dei due anni ed ulteriori 276mila euro riferiti agli ultimi sei mesi del 2023).

In tutto poco più di 770mila euro che saranno suddivisi tra l’Azienda sanitaria di Matera e l’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” e verranno riconosciuti al personale sanitario dei Pronto Soccorsi, della medicina d’urgenza, dell’Obi e dei Dea di primo e secondo. Nel dettaglio secondo quanto viene evidenziato nella delibera della Giunta regionale, per il 2022, sono previsti 82mila ed 800 euro per l’Azienda sanitaria di Matera e 165mila e 600 euro per l’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza (per un totale di 248mila e 400 euro). Per il 2023, compresi i fondi aggiunti per il secondo semestre, i fondi assegnati all’Azienda sanitaria di Matera sono 174mila ed 800 euro mentre quelli all’Azienda ospedaliera di Potenza sono 349mila e 600 euro (per un totale di 524mila e 400 euro. Insomma, uno stanziamento di tutto rispetto da cui, però, restano fuori, almeno per il momento, i medici e gli infermieri del 118.

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