Verso l'estate

A Metaponto è boom di stranieri ma i lidi sono chiusi per «lentocrazia»

Donato Mastrangelo

La proroga della Vinca è stata approvata, ma è in attesa di pubblicazione. Gli operatori: «Lungaggini che stridono con la tanto decantata destagionalizzazione»

METAPONTO - È boom di turisti stranieri ma la burocrazia frena gli operatori balneari di Metaponto. Una vicenda paradossale che stride non poco con gli annunci istituzionali che vorrebbero rafforzare la destagionalizzazione di un comparto che proprio nel Metapontino rappresenta una fetta importante del Prodotto interno lordo regionale.

Ebbene, gli operatori turistici dopo gli anni della pandemia, le criticità derivanti dall’erosione costiera, la difficoltà a reperire personale e, non ultimo la recente ondata di maltempo che ha riversato detriti e arbusti sulle spiagge, devono fronteggiare anche il nodo sulla proroga della V.Inc.A, la Valutazione di incidenza ambientale relativo alle attività turistico ricreative.

Un primo riscontro, nei giorni scorsi, è pervenuto dall’iniziativa assunta dal consigliere regionale Piergiorgio Quarto, presidente della Terza Commissione Consiliare Permanente Attività Produttive, Territorio e Ambiente, il quale ha presentato e fatto approvare con la Legge di bilancio regionale un emendamento sulla proroga della Vinca.

«A causa della difficoltà nell’esecuzione delle opere necessarie nel rispetto di previste prescrizioni - ha evidenziato Quarto - attualmente non risultano soddisfatte le condizioni di efficacia per la stagione balneare 2023 previste per la V.Inc.A.. Proprio in previsione del carattere pluriennale della V.Inc.A. e valutata la circostanza secondo cui la mancata attuazione di alcune prescrizioni previste risulta ascrivibile ad impossibilità non imputabile alla volontà degli esercenti le attività balneari in questione, si ritiene necessario disporre e approvare la proroga della validità e dell’efficacia della V.Inc.A. così come già fatto per la stagione balneare 2022. Tale necessità trae fondamento dall’obiettivo di interesse pubblico volto ad evitare per la comunità di Bernalda e dei comuni limitrofi gli effetti dannosi a carattere socio-economico che deriverebbero dalla mancata apertura per la prossima imminente stagione balneare delle stesse attività balneari in questione essendo le stesse fonti di reddito per numerosi nuclei familiari».

L’emendamento, tuttavia, sarà attuativo all’atto della sua pubblicazione sul Bur della Regione Basilicata che dovrebbe avvenire presumibilmente dopo il ponte della Festa della Repubblica. Ciò significa che gli operatori balneari di Metaponto restano ancora a bocce ferme in attesa di allestire le rispettive strutture ed espletare le operazioni di pulizia nelle aree di pertinenza del litorale ionico.

«Metaponto - dichiara Alfredo Avallone, presidente dell’associazione Leucippo che raggruppa gli operatorio turistici - registra la presenza di numerosi stranieri, tra cui inglesi e olandesi ma siamo ancora in attesa delle autorizzazioni che ci permettano di aprire le strutture. È vero che i competenti uffici regionali hanno poche persone chiamate al disbrigo di tantissime pratiche ma è altrettanto vero che non possiamo scontare noi queste carenze strutturali».

«Siamo delusi - dice Massimiliano Cospito di Riva dei Greci - perché abbiamo chiesto a gennaio il rinnovo delle autorizzazioni e già pagato le stesse ma queste lungaggini penalizzano non poco le nostre attività a fronte di investimenti economici, tra cui anche gli interventi manutentivi alle strutture. Molti di noi hanno acquistato i trenini elettrici per trasportare i turisti dai campeggi ai lidi con costi per decine di migliaia di euro. Vorremmo poter lavorare sempre attenendoci alle normative ma con procedure più snelle».

«Siamo imbrigliati dalla burocrazia - afferma Giuseppe Cicorella del Lido Il Delfino - . Aspettiamo le autorizzazioni per allestire i lidi e poter ripulire la spiaggia da arbusti e detriti provocati dalle mareggiate. Già in due occasioni ho subito danni per le mareggiate. In un’altra circostanza è stato un incendio a penalizzare la mia struttura. Adesso è il turno della burocrazia ma come possiamo destagionalizzare se ancora alle porte di giugno siamo privi delle autorizzazioni per aprire le strutture?»

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