il caso

Potenza, il biglietto del concerto pop un «giro» di soldi e di inganni

Redazione Basilicata

La truffa nei confronti di una ragazza che voleva andare al concerto di the Weeknd a Milano

POTENZA - I truffatori non conoscono confini. Si annidano anche sul web e sui social. Ne sa qualcosa chi incautamente ha effettuato un acquisto rivolgendosi a un privato che si è poi rivelato un fannullone. È accaduto anche per la vendita di biglietti di vari concerti in programma nella prossima estate. Intendiamoci, in diversi casi esiste davvero il cittadino che per un motivo o per l’altro, pur avendo acquistato un biglietto, intende rivenderlo perché non può più andare all’evento. E mette un annuncio sui social dove il suo messaggio ha più possibilità di raggiungere chi è interessato. Ma nel mare magnum di Facebook e Instagram si aggirano anche speculatori e ladri. È accaduto che una ragazza di Potenza si è rivolta a un gruppo Facebook, appositamente creato per l’evento, per chiedere se fosse disponibile un biglietto del concerto di The Weeknd, in programma a Milano il 26 luglio. Sui canali ufficiali (Ticketone) la data risulta «sold out», nessun ticket disponibile.

Il fantomatico amministratore del gruppo Facebook, che si fa chiamare Antonio Rossi, subito aggancia la richiesta e dice di avere il biglietto a disposizione. A quel punto spiega alla ragazza che bisogna pagare con il metodo Ria, cioé tramite un’agenzia si inviano soldi ad un’altra che aderisce al servizio e dove l’utente può ritirare il contante. Detto, fatto: 120 euro. Qualche giorno dopo il venditore si rifà vivo, sempre sulla chat di messanger, dicendo alla ragazza che il pagamento non è andato a buon fine perché Ticketone vuole che si versi il denaro utilizzato un Qr code. Quindi, per dimostrarle la sua buona fede, dice che le manderà indietro i soldi su un conto da lei indicato. Gli serve l’Iban. A quel punto fa un bonifico istantaneo, ma invece di 120 euro le manda 500 euro. E qui scatta il sospetto. Perché quella cifra? Lui si arrampica sulla spiegazione che Ticketone vuole l’intero pagamento dei biglietti che ha venduto (non solo quello della ragazza potentina). Sì, ma perché deve versarli lei? A quel punto, dopo l’intervento del padre della ragazza, si decide di restituire, sempre con bonifico istantaneo, la somma ricevuta, chiedendo al venditore di versare a sua volta l’importo speso dalla ragazza, vale a dire 120 euro. L’uomo, attraverso la chat, dice che appena riceverà indietro la somma provvederà. E invece subito dopo aver ricevuto il bonifico sparisce dalla circolazione. Non risponde più alla chat. La truffa è consumata. Ma resta l’interrogativo sul perché aveva girato quei 500 euro che la ragazza doveva poi versare utilizzando un Qr code non meglio identificato.

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