maltempo
Basilicata, la diga di Senise «scoppia»: ma il paese è assetato
La frana devasta la condotta idrica. Livelli record nell’invaso di Montecotugno
SENISE - Avere a poche centinaia di metri una diga colma, ma non disporre di acqua potabile in casa. È il paradosso che vivono da alcuni giorni gli oltre 6 mila abitanti di Senise, dopo che piena del fiume Sinni ha travolto i piloni della condotta di adduzione dell’acqua potabile, durante il maltempo della scorsa settimana. I tecnici di Acquedotto lucano stanno lavorando per sostituire la condotta in una ventina di giorni e ripristinare così il servizio. Ciò che colpisce, però, è il notevole quantitativo di acqua presente nell’invaso, pari ad oltre 300 milioni di metri cubi. Infatti, le nevicate e le piogge di questi giorni, se da un lato stanno causando non pochi disagi, dall’altro stanno contribuendo a riempire le dighe della Basilicata, che attualmente contengono complessivamente 470 milioni di metri cubi di acqua, ben 82 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’incremento maggiore lo si registra proprio nella diga di Montecotugno, a Senise, un bacino che rappresenta il punto nodale dello schema idrico jonico-Sinni, realizzata lungo il corso del fiume Sinni tra il 1970 ed il 1982, e considerata la più grande diga in terra battuta d’Europa. Attualmente nell’invaso sono contenuti 302 milioni di metri cubi di risorsa idrica, 43 in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Per trovare una situazione così favorevole, in questo particolare periodo dell’anno, bisogna andare indietro negli anni ed arrivare al 2014 quando l’invaso conteneva addirittura 370 milioni di metri cubi di acqua. È impossibile, però, almeno per ora, uguagliare quella cifra, anche se le precipitazioni dovessero continuare nei prossimi due mesi d’inverno. Questo perchè da oltre cinque anni, l’Ufficio dighe ha imposto delle limitazioni anche per l’invaso di Montecotugno, legate a motivi di sicurezza. Il limite è stato già superato, e si sta già provvedendo ad alleggerire il carico della diga. Se ci si allontana di pochi chilometri da Senise, si arriva all’invaso del Pertusillo dove attualmente sono contenuti oltre 107 milioni di metri cubi di acqua, ben 33 in più rispetto a dodici mesi fa. Continuando l’elenco delle dighe, si arriva alle porte di Matera, dove è situato il bacino di San Giuliano, che invasa 43 milioni di metri cubi di acqua. L’impiego delle risorse idriche di questa diga è di tipo irriguo, a servizio di una superficie di oltre 20 mila ettari, di cui oltre 9 mila ubicati nel limitrofo comprensorio del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara. Quanto alla Camastra, al momento sono presenti più di 10 milioni di metri cubi di acqua, 4 nel Basentello, in territorio di Genzano di Lucania. Forte di questi dati, l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Cosimo Latronico, rivendica un ruolo da protagonista della Basilicata nel quadro generale della gestione idrica.