tradizioni

Le fanove di Castellana riaccendono la devozione in onore della Vetrana

di GRAZIA INTINI

CASTELLANA - L’undici gennaio è alle porte e Castellana si prepara a riscaldarsi con «I fanòve», maestose cataste di legna che ardono in tutta la città per ricordare il miracolo accordato dalla Madonna della Vetrana nel 1691. Anche quest’anno la rievocazione di questo prodigioso evento mediante l’accensione di quasi cento falò, dislocati su tutto il territorio cittadino, darà vita ad una spettacolare manifestazione in cui devozione religiosa e tradizione popolare in ogni edizioni si fondono come chiara espressione dello stretto sentimento di devozione che lega Castellana alla sua Patrona.

Se da una parte, infatti, l’atmosfera di cordialità irradiata dal tepore che diffondono questi maestosi cumuli di legna dà vita ad un’eccezionale festa in cui godere di gastronomia tipica, canti popolari e del calore della tradizione che, di anno in anno, invoglia migliaia di visitatori a recarsi nella città delle grotte, dall’altra i fedeli castellanesi, già da inizio gennaio, sono coinvolti in un intenso mese di appuntamenti religiosi che si concluderanno con la processione di rientro e la ricollocazione dell’effigie della Madonna nella sua cappella nel Santuario Madonna della Vetrana.

Ma il clou dei festeggiamenti si concentrerà fra giovedì 11 e venerdì 12 gennaio, quando fede e tradizione convergeranno prima nell’accensione delle fanove e poi nella festa patronale. Come ogni anno, infatti, momento centrale della manifestazione sarà la fiaccolata che seguirà la Santa Messa nel Santuario Madonna della Vetrana, che a partire dalle 19 vedrà prima l’accensione della fanova di largo San Francesco e poi di tutte gli altri falò allestiti nelle strade e piazze di Castellana. Alla lunga notte di festeggiamenti seguirà la festa patronale del 12 gennaio, che fra gli altri appuntamenti vedrà alle 18 la Santa Messa solenne nel Santuario, seguita dalla Processione della venerata immagine di Maria Santissima della Vetrana, con consegna delle chiavi della città, dal Santuario alla chiesa di San Leone Magno.

L’11 gennaio si conoscerà anche l’esito del concorso che coinvolge i fanovisti che ogni anno si impegnano con passione nella realizzazione dei grandi falò, giudicati sugli aspetti estetico-costruttivi, sull’allestimento dell’area esterna, sulla fedeltà ai dettami della tradizione da una giuria designata per l’occasione.

L’edizione 2018 de «I fanove», 327esimo anniversario della miracolosa liberazione dalla peste, che, trattandosi di una manifestazione che valorizza il patrimonio culturale ed identitario castellanese, ben si inserisce nel contesto dell’Anno europeo del patrimonio culturale, come designato dall’Unione europea, sarà presentata ufficialmente domani, mercoledì, in una conferenza stampa nell’Ufficio di Presidenza della Regione in cui interverranno l’assessore regionale all’industria turistica e culturale Loredana Capone, il direttore del Dipartimento turismo ed economia della cultura Aldo Patruno, il sindaco Francesco de Ruvo, l’assessore alla Cultura Giovanni Sansonetti, l’assessore al Turismo Giovanni Filomeno e il presidente del Comitato Feste Michele Gugliemi.

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