l'intervista
Roberto Rossi: «Clan baresi meno potenti, ora l’allarme è il crimine economico»
Il procuratore di Bari disegna la mappa delle emergenze per il 2026. Resta altissima la guardia contro traffico di stupefacenti e corruzione
La criminalità organizzata a Bari continua a cambiare volto: i clan adattano strategie e modi di operare, sfidando lo Stato e la resistenza della società civile. Il procuratore Roberto Rossi sottolinea come il loro controllo sia oggi frammentato, ma segnala le criticità ancora vive, dalla corruzione alla criminalità economica.
La criminalità organizzata a Bari: quali i nuovi equilibri e i nuovi interessi?
« La criminalità organizzata nel territorio della città metropolitana di Bari esiste ancora e mantiene i suoi clan, ma se osservata in una prospettiva storica ha ridotto in modo significativo la propria capacità di influenza. Il fenomeno segue un andamento ciclico: da un lato incontra la resistenza della società civile, dall’altro subisce l’azione repressiva dello Stato. I capi vengono arrestati, scontano periodi di detenzione e, una volta liberi, spesso tornano a trafficare stupefacenti o a praticare estorsioni. Ripartono le indagini, seguono nuovi arresti e si entra in una fase di relativa calma. Questo schema si è ripetuto nel tempo».
Cosa è cambiato rispetto al passato nel controllo del territorio?
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