la decisione
Riabilitazione per 21 bimbi disabili baresi, il giudice dà ragione alle famiglie: «Potranno continuare le cure a Matera». L'Asl: «Trattamenti mai sospesi»
La Asl Bari dovrà rinnovare i Progetti Terapeutici e garantire le prestazioni riabilitative in assenza di strutture adeguate nell’Alta Murgia
Il giudice del lavoro di Bari ha accolto il ricorso promosso contro la Asl Bari da 21 famiglie baresi, residenti nel territorio dell’alta murgia, esercenti la potestà genitoriale su minori con disabilità. Il contenzioso nasce dalla decisione della Asl che, nell’autunno del 2024, aveva disposto il trasferimento dei trattamenti riabilitativi dei minori - fino ad allora garantiti in un centro specializzato di Matera, in Basilicata - in una struttura ad Adelfia, richiamando il regolamento regionale che limiterebbe l'erogazione delle prestazioni in strutture extra-regionali. Una scelta contestata dalle famiglie, che avevano evidenziato come il centro di Adelfia disti oltre 60 chilometri dai comuni dell’alta murgia, in un territorio privo di adeguati collegamenti pubblici, e come le condizioni cliniche dei bambini, affetti da disabilità fisiche, psichiche o sensoriali, rendessero il trasporto incompatibile con la prosecuzione delle cure. Da qui la decisione delle famiglie, assistite dagli avvocati Giovanni Di Cagno e Veronica Colella (Studio Polis), di rivolgersi ai giudici.
«Nel corso del giudizio - spiegano i legali - la stessa Asl ha ammesso di non disporre di centri di riabilitazione idonei né ad Altamura né in altri comuni dell’Alta Murgia, limitandosi a prorogare i trattamenti presso il centro di Matera fino a giugno 2026, senza tuttavia procedere al rinnovo dei Progetti Terapeutici, fermi per alcuni minori dal giugno 2024». Con la sentenza «il giudice del lavoro - fanno sapere gli avvocati - ha ordinato alla Asl Bari di procedere immediatamente al rinnovo dei Progetti Terapeutici dei minori disabili e di consentire la prosecuzione delle cure presso il centro di Matera, in assenza di strutture adeguate nel territorio dell’Alta Murgia». Nella motivazione, il Tribunale parla di «incomprensibile rifiuto da parte della Asl di rendere le prestazioni sanitarie cui i minori hanno diritto». «La pronuncia - concludono i legali - afferma un principio di particolare rilievo, richiamando il dovere di solidarietà sociale sancito dall’art. 2 della Costituzione e gravante, a maggior ragione, su chi esercita un servizio pubblico essenziale quale la sanità».
LA REPLICA DELL'ASL BARI
«I trattamenti riabilitativi rivolti ai bambini non sono mai stati sospesi, essendo stati sempre garantiti attraverso proroghe, così da assicurare continuità assistenziale alle famiglie». Lo fa sapere la Asl Bari con riferimento alla vicenda finita al centro di un contenzioso dinanzi al giudice del Lavoro di Bari tra la azienda sanitaria barese e 21 famiglie di bambini con disabilità.
«Nel frattempo - prosegue la Asl - nell’area murgiana è stato rafforzato il personale della Npia, sia sul versante medico sia per il personale del comparto, al fine di potenziare l’offerta assistenziale. Sono stati inoltre realizzati e sono in corso interventi strutturali finalizzati a migliorare gli spazi dedicati ai più piccoli: ad Altamura gli ambulatori sono stati trasferiti in aree più nuove e spaziose; a Gravina sono in corso i lavori nell’immobile concesso in uso dal Comune; a Santeramo è in fase di completamento la ristrutturazione del terzo piano del Pta, che consentirà di disporre di ambienti rinnovati e di attrezzature già pensate per l’assistenza pediatrica».
«L'obiettivo della Asl Bari - conclude l’azienda sanitaria - è continuare a migliorare gli spazi e rafforzare gli organici, affinché i bambini possano ricevere le cure il più possibile vicino ai luoghi di residenza».