Il caso

Bari, palazzina crollata in via Pinto: i fari della Procura sull’ex amministratore di condominio

Giovanni Longo

L’ex amministratore è indagato per appropriazione indebita

Nel mirino della Procura di Bari sono finiti alcuni prelievi bancari sospetti. Al vaglio del pm Luisiana Di Vittorio c’è l’ipotesi che l’ex amministratore di condominio si sia impossessato indebitamente delle somme versate dai singoli condomini per la messa in sicurezza e la manutenzione dello stabile. Non un edificio qualunque, ma quello di via Pinto, civico 6. Da un lato l’inchiesta sul crollo (oggi, è fissata l’udienza sull’incidente probatorio); dall’altro il fascicolo bis: Michelangelo Di Chiaro, 54 anni, l’ex amministratore dello stabile, è indagato per appropriazione indebita aggravata. Nel mirino dei finanzieri del Nucleo operativo metropolitano alcuni prelievi e incassi effettuati da Di Chiaro per somme che superano i 100mila euro. Il periodo oggetto della contestazione è compreso tra il 20 gennaio 2024 e il 31 luglio 2025.

Facciamo un passo indietro. Il 24 febbraio 2024, come ormai è noto, il Comune ordinava lo sgombero immediato dell’edificio. Deliberati in assemblea i lavori straordinari, qualche giorno dopo l’inizio degli interventi, il 5 marzo 2025 il fabbricato si sbriciolava. Di Chiaro da fine aprile 2025 non è più l’amministratore. I condomini, a quel punto, approfondiscono alcuni aspetti relativi alla sua gestione del condominio. A loro dire, qualcosa non torna. Di qui, carte alla mano, la denuncia che ha dato il via agli accertamenti che si sono appena conclusi. La Procura, infatti, ha emesso un avviso di chiusura indagini nei confronti di Di Chiaro, accusato sostanzialmente di essersi appropriato indebitamente di somme versate dai condomini per i lavori.

Adesso, l’ex amministratore di via Pinto ha venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato o...

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