Il caso

Bari, locanda fittacamere totalmente abusiva nel quartiere Libertà: ordinata la chiusura immediata

Struttura priva di autorizzazioni, locali insalubri, cucina improvvisata e bombole GPL pericolose: dopo indagini e appostamenti, il SUAP dispone lo stop all’attività

È stata pubblicata questa mattina l’ordinanza, firmata dal direttore del SUAP, che stabilisce la cessazione immediata dell’attività di una locanda abusiva individuata nel cuore del quartiere Libertà a Bari. Un luogo presentato come semplice alloggio, ma che di fatto operava come struttura ricettiva e punto di ristoro, offrendo vitto e alloggio per 120 euro al mese e solo pernottamento a 80 euro, completamente al di fuori di ogni autorizzazione prevista dalla normativa regionale.

Il provvedimento arriva al termine di una serie di indagini avviate dalla Polizia locale a seguito delle numerose segnalazioni dei residenti, da tempo infastiditi dai forti odori di cucina e dai fumi di gas che si sprigionavano dall’immobile situato al piano strada. Gli agenti, dopo vari appostamenti, hanno documentato un costante via vai di persone di nazionalità straniera, spesso con cibo già pronto o buste di vivande, confermando l’esistenza di un’attività di somministrazione non dichiarata.

Durante l’ispezione interna, il quadro che si è presentato agli operatori è stato inequivocabile: gli ambienti, scarsamente illuminati e senza adeguata aerazione, erano arredati con tavoli e sedie per il consumo di pasti. Le camere erano tutte occupate, come dimostrato dalla presenza di effetti personali, indumenti e prese multiple con numerosi caricabatteria. Persino il soppalco, probabilmente realizzato senza autorizzazione, ospitava quattro ulteriori posti letto.

Nella parte terminale del corridoio era stata ricavata una cucina improvvisata, anch’essa priva di aerazione, attrezzata con elettrodomestici di fortuna e fornelli collegati a bombole GPL. Proprio qui è stato scoperto l’elemento più critico: sei bombole complessive, due delle quali attive, con una perdita di gas talmente evidente da richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco. Un pericolo concreto, aggravato dalla precarietà dell’impianto elettrico, che esponeva ospiti e residenti a un serio rischio di incidenti.

Gli avventori hanno confermato agli agenti di recarsi quotidianamente nella locanda per acquistare pasti pronti al costo di 5 euro e caffè a un euro. Ulteriori accertamenti hanno poi certificato che l’attività non possedeva alcuna autorizzazione prevista dalla L.R. 11/1999 né dal Testo Unico di Pubblica Sicurezza.

“Questa struttura non solo non garantiva condizioni minime di vivibilità, ma rappresentava un potenziale pericolo per la vita degli ospiti e degli abitanti del quartiere”, ha commentato l’assessora alla Vivibilità urbana, Carla Palone. “Il lavoro della Polizia locale va ben oltre la repressione: sempre più spesso gli agenti intervengono per tutelare la sicurezza e la salute delle persone, come in questo caso. A loro va il nostro ringraziamento per l’impegno costante e la vicinanza ai cittadini”.

Con l’ordinanza odierna, l’attività deve cessare immediatamente. Un intervento che segna un ulteriore passo nella tutela della legalità e della sicurezza nel quartiere Libertà.

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