Le dichiarazioni

Metodo e gioco di squadra, a Bari la lezione di Fefè De Giorgi ai dirigenti del Comune

Il commissario tecnico della nazionale maschile di volley conclude il corso «Principi di management e leadership» spiegando come lo sport possa guidare le Pubbliche Amministrazioni

«Spesso ci chiedono cosa significhi essere una squadra, la pallavolo è molto interessante per spiegare questo concetto. Non ci sono trucchi o ricette, c'è un percorso, un metodo. Nel volley si possono fare massimo tre passaggi ed è obbligatorio passare la palla, per chiudere un punto tre persone si devono quindi passare la palla. Essere squadra significa interdipendenza e reciprocità, aiutare e non giudicare». Lo ha detto il commissario tecnico della nazionale maschile di volley, Fefè De Giorgi, cominciando la sua lectio magistralis che chiude il corso 'Principi di management e leadership', organizzato dal Comune di Bari in favore dei propri dirigenti.

Il coach, fresco campione del mondo, è pugliese. Così ha ricordato che «sono di Squinzano e il patrono della mia città è San Nicola». Come nello sport, ha detto a margine dell’evento, nelle amministrazioni «ci sono le persone, che devono lavorare in un ambiente che le possa far esprimere. Ci sono persone che devono essere attente ad altre persone, che devono fare gioco di squadra per far funzionare bene tutti gli aspetti». Un concetto ribadito anche dal sindaco Vito Leccese, che per l’occasione ha donato a De Giorgi un albero di ulivo, simbolo di pace, realizzato da un artigiano locale.

LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI LAVORINO DI SQUADRA

Le pubbliche amministrazioni dovrebbero «lavorare di squadra e non come singoli, facendo parte di un’unica organizzazione. Il lavoro di squadra ha dei percorsi precisi, non ci sono ricette e trucchi. Significa essere efficienti, lavorare meglio e in un ambiente stimolante». Lo ha detto il commissario tecnico della nazionale maschile di volley, Fefè De Giorgi, a margine della sua lectio magistralis al Comune di Bari.
Secondo De Giorgi occorre «mettere al centro le motivazioni anche personali e di crescita delle persone. Sembra che lavorare nella cosa pubblica debba essere demotivante, invece ci sono percorsi di grande motivazione, crescita e qualità del lavoro. Ho giovato a pallavolo negli anni Novanta - ha proseguito - e ho finito a 41 anni, ho avuto una carriera lunga con diverse esperienze. Ho fatto l’allenatore-giocatore per un paio di anni e poi ho fatto solo l’allenatore, sia di club all’estero sia con la nazionale italiana adesso. Cercherò quindi di prendere spunto da questo mio percorso con l’augurio che alcuni aspetti possano accendere delle riflessioni».
A chi gli chiedeva cosa sia un leader, De Giorgi ha risposto che «è una guida che fa crescere, che permette di poter esprimere il potenziale di tutte le persone, di creare un ambiente positivo. Sicuramente - ha evidenziato - non deve mancare l’esempio, che è quello più complicato di certe volte».

QUANDO SI VINCE NON SI PUO' RIPOSARE

«Volevo riposarmi, ma non ce la faccio perché quando si vince non si riposa. Quando invece si perde ti lasciano in pace. Se si vince è piacevole, ma molto impegnativo, in questo periodo seguo il campionato, anche se non sono ancora andato nelle società, perché cerco di far disintossicare un pò i giocatori dopo un’estate abbastanza lunga». Lo ha detto il commissario tecnico della nazionale maschile di volley, Fefè De Giorgi, a margine della sua lectio magistralis al Comune di Bari.
«Il mio programma - ha aggiunto - è di seguire il campionato italiano, seguire alcuni giocatori giovani e, a maggio, iniziare la nostra attività». «Abbiamo l’Europeo in Italia e quindi, siccome ci saranno zero aspettative, ci prepariamo a questo percorso», ha spiegato con un pizzico di ironia. A chi gli chiedeva cosa si provi a essere ct di una nazionale vincente, in un Paese nel quale il calcio mostra qualche difficoltà, De Giorgi ha detto che «siamo orgogliosi del movimento della pallavolo, ma anche di altri sport come il tennis. Abbiamo avuto un settembre storico, perché le nazionali femminile e maschile hanno vinto il mondiale nello stesso anno, è una cosa che storicamente è successa solo una volta negli anni '50».
«È chiaro - ha spiegato - che questo aiuta a creare più interesse verso il nostro sport, con ragazzi e ragazze che si avvicinano. Il calcio viaggia a un altro tipo di velocità, non dobbiamo avere riferimenti con il calcio, è un’altra realtà. Ma stiamo facendo molto per conquistarci il nostro spazio».

SINDACO LECCESE: DOBBIAMO PRENDERE ESEMPIO

«Dovremmo imparare a fare sempre di più gioco di squadra, sperimentare le conoscenze e l'acquisizione di questo momento di formazione e individuare momenti di incontro con il sindaco. Dovremmo anche imparare a usare di più lo strumento del coordinamento dei dirigenti». Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese, presentando nell’aula consiliare del Comune il commissario tecnico della nazionale maschile di volley, Fefè De Giorgi, che oggi ha tenuto la lectio magistralis che chiude il corso 'Principi di management e leadership', organizzato dall’amministrazione in favore dei propri dirigenti.
Leccese ha anche ricordato l’ultima visita di De Giorgi in Comune, nel 2022, in occasione della presentazione della fase degli Europei che si disputò nel capoluogo pugliese. L’allora sindaco Antonio Decaro regalò al ct azzurro la sacra Manna di San Nicola. «Per noi - ha detto Leccese - è il dono più importante da fare a un forestiero».
Poi il sindaco è tornato sul gioco di squadra, al centro della lectio di De Giorgi, dicendo che «aiuta a conseguire meglio gli obiettivi e anche l’allenatore a essere meno solo nel momento delle scelte. Come gli allenatori, anche il sindaco nel momento delle scelte vive una dimensione di grande solitudine». Leccese ha infine donato a De Giorgi un albero di ulivo realizzato da un artigiano locale, «simbolo della pace e della voglia di stare insieme».

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