Cantieri e polemiche
Bari, ritardi infiniti per i lavori in Piazza Moro: vacilla il termine del 20 dicembre
La data in cui si dovrebbe completare la prima tranche del restyling. Gli esercenti della zona sempre più in difficoltà, ma l’amministrazione preme per liberare almeno la recinzione che insiste sulle attività commerciali
«Tutto fermo. Ci stiamo rassegnando all’idea del Natale con il cantiere, ma sarebbe un colpo letale». Il grido d’allarme proviene da una dozzina di attività al collasso tra l’ultimo isolato di via Sparano e soprattutto la strada che costeggia piazza Moro.
Il cantiere che dovrà riqualificare l’intera area su cui si affaccia la stazione centrale procede a rilento: la prima tranche delle opere (avviate lo scorso 22 aprile) avrebbe dovuto chiudersi entro il 31 ottobre secondo il cronoprogramma originale e in ogni caso non oltre il 20 dicembre secondo l’aggiornamento consegnato da Rfi (incaricata degli interventi) al Comune lo scorso 12 novembre. Il sindaco Vito Leccese ha espressamente chiesto di liberare dal cantiere almeno le zone che insistono sulle attività commerciali in estrema difficoltà. Eppure, nelle ultime due settimane, poco o nulla sembra cambiato.
La riqualificazione di piazza Moro, per un importo di circa cinque milioni da fondi Pnrr, prevede la pedonalizzazione dell’area che sarà allestita con nuovi spazi verdi, un sistema per la sosta dei veicoli, un tecnologico sistema di illuminazione e videosorveglianza. Il cantiere attuale riguarda la zona a nord della rotatoria, sull’area compresa tra l’ultimo isolato di via Sparano, corso Italia, la fontana centrale, via De Cesare e via Niccolò dell’Arca. In seguito le opere si sposteranno nella zona sud: un tratto più grande che dovrebbe vedere la luce entro giugno 2026. Finora è stata completata la rimozione, pulizia e catalogazione del basolato storico, le piantumazioni delle nuove alberature, nonché il sottofondo e le nuove strutture del fabbricato accessorio. Il ritrovamento delle antiche basole della pavimentazione ha comportato una serie di pareri della Soprintendenza che, ormai un mese fa, ha disposto di riutilizzare integralmente le basole, nell’originaria disposizione a «coda di rondine». Entro il 14 novembre avrebbero dovuto essere completate le predisposizioni impiantistiche, nonché gli scavi per le condotte adibite alla raccolta delle acque meteoriche e per l’impianto di illuminazione. Quindi, entro il 15 dicembre va effettuata la posa della pavimentazione e completate le opere a verde. Proprio da oggi al 20 dicembre, infine, si dovrebbe procedere alla posa del basolato. Cinque giorni prima di Natale, è prevista la restituzione della piazza sul lato di via Sparano. Non oltre il 15 gennaio, Rfi avvierà i lavori sul versante della stazione centrale, con l’obiettivo di chiudere la riqualificazione a giugno 2026. Tuttavia, la piazza attualmente presenta ancora tracce e scavi aperti che suscitano la massima apprensione in residenti ed esercenti. Il dialogo tra l’amministrazione comunale e Rfi è costante: al momento le prime basole stanno comparendo verso la parte centrale dell’area di cantiere. L’obiettivo minimo, pertanto, è almeno arretrare di dieci metri le recinzioni vicino alle attività entro il 20 dicembre, in modo da concedere un po’ di respiro a locali e negozi, qualora, come appare probabile, le opere richiedano ulteriore tempo.
Già da tempo hanno espresso un accorato appello di soccorso circa una dozzina di esercenti: in gran parte sono presidi storici come l’Ottica Zonno, la Libreria Roma, il Bar Sayonara, Jerome Bakery, Grandvision, la gelateria Martinucci, la caffetteria My Day, l’apulian food Solho. Molti di loro si sono fatti sentire nelle ultime ore nella chat di whatsapp condivisa con gli assessori Domenico Scaramuzzi (alla Cura del territorio) e Pietro Petruzzelli (allo Sviluppo Locale) mostrando foto e video che confermano la situazione di stallo. I gestori delle attività riprendono l’andamento dei lavori sottolineando lo scarno numero di operai impiegati.
«Le basole - affermano gli esercenti - sono trasportate da un grande cumulo vicino alla strada fino alla zona in cui vanno posizionate e sono apposte una per volta. Sarà sicuramente un lavoro di precisione, ma se ne occupano non più di uno o due artigiani. Di questo passo, non finiranno mai». I locali dell’ultimo isolato di via Sparano, inoltre, da tempo richiedono le luci natalizie nell’unico tratto non ancora allestito. La lacuna sarà colmata con due postazioni mobili. Tuttavia, la stella comparsa nelle scorse ore non solo non è mai stata accesa, ma è anche volata per il forte vento. L’installazione dovrebbe essere ripristinata a breve, ma sui tempi del cantiere regna ancora buio e incertezza.