serie b

Il Bari pronto a fare gli straordinari: sette partite per chiudere al top il 2025

pierpaolo paterno

Il calendario non fa sconti e il Bari si ritrova davanti al primo vero crocevia della stagione. Ventuno punti in palio, un potenziale tesoretto che potrebbe cambiare il volto della classifica

Il calendario non fa sconti e il Bari si ritrova davanti al primo vero crocevia della stagione. Da sabato 22 novembre al 27 dicembre i biancorossi affronteranno sette partite in poco più di un mese, un tratto di cammino che metterà a nudo ambizioni, limiti e prospettive di una squadra ancora in cerca di identità. Ventuno punti in palio, un potenziale tesoretto che potrebbe cambiare il volto della classifica o, al contrario, confermare le difficoltà mostrate fin qui.

Il percorso dalla tredicesima alla diciottesima giornata, cui si aggiunge il recupero del 4 dicembre a Castellammare, precede la lunga sosta natalizia che si chiuderà il 10 gennaio con la trasferta di Carrara. Un ciclo che, inevitabilmente, peserà sul giudizio complessivo del girone d’andata. Il rinvio della sfida con la Juve Stabia - inizialmente prevista il 29 ottobre e posticipata dal Viminale dopo le indicazioni della Prefettura e degli amministratori giudiziari campani - condensa ulteriormente il tragitto, trasformando dicembre in un mese dalle cadenze quasi da serie A.

Ad oggi i numeri raccontano un cammino modesto: 13 punti in 11 gare, frutto di tre vittorie, quattro pareggi e altrettante sconfitte. Un rendimento che vale il quindicesimo posto, appena sopra la zona playout. Il «San Nicola» resta l’unica certezza: Padova, Mantova e Cesena sono cadute in Puglia, mentre Monza e Sampdoria hanno strappato un punto ciascuna. Fuori casa, invece, i pareggi di Chiavari e La Spezia non cancellano un rendimento discontinuo e una fragilità evidente.

Ecco perché il blocco di gare fino al 27 dicembre assume un peso specifico enorme, anche alla luce del fatto che il Bari giocherà quattro partite interne (Frosinone, Pescara, Catanzaro, Avellino) contro tre trasferte (Empoli, Juve Stabia, Sudtirol). Sulla carta una distribuzione favorevole, utile per provare a dare continuità alle uniche certezze costruite finora. Ma sarà decisivo anche altro. Ovvero la capacità di migliorare il gioco, di alzare il ritmo, di mostrare una personalità che finora si è vista a tratti.

Il rientro del capitano Francesco Vicari, fermo dalla gara con la Sampdoria per un infortunio al retto femorale, ridarà stabilità a un reparto che ha pagato l’assenza di leadership. E, in un ciclo così ravvicinato - una partita ogni cinque giorni di media - servirà il contributo dell’intera rosa, soprattutto in un momento in cui Darboe resterà fuori fino a tutto il 2025. Caserta aspetta risposte dai suoi uomini simbolo. Partipilo per l’imprevedibilità, Gytkjaer per il peso nell’area avversaria, Castrovilli per la qualità tra le linee. Tutti chiamati a fare un salto di rendimento, ciascuno nel proprio ruolo.

Ora non ci sono più pause a mascherare le difficoltà. Il Bari entra nel tratto più delicato della stagione con l’obbligo di rimboccarsi le maniche, ritrovare energie e correre più forte. Perché uscire dalla pausa natalizia con il fiato corto sarebbe un lusso che la classifica, oggi, non permette. La marcia ricomincia al San Nicola, sotto le luci della sera. E i riflettori, stavolta, non ammetteranno alibi.

LE AVVERSARIE Il primo scoglio all’orizzonte si chiama Frosinone. Ciociari nel segno del numero 22, quanti i punti per il quarto posto in classifica ed i gol realizzati che ne fanno il migliore attacco della cadetteria. Imbattuta da quattro giornate, quella dell’ex Koutsoupias è squadra formato trasferta dove, esclusa la sconfitta di Venezia, non ha mai perso raggranellando la metà dei tasselli attuali. A seguire, la trasferta di Empoli contro un avversario che in casa concede pochissimo rimanendo sempre imbattuto, a fronte di un rendimento esterno meno ortodosso. Tra le mura amiche, i toscani si presentano infatti con un biglietto da visita di due vittorie e cinque pareggi. Mettere fieno in cascina in questi primi due appuntamenti consentirebbe al Bari di ipotecare un disavanzo ridotto dalla Juve Stabia rispetto agli attuali cinque punti di distacco a favore delle Vespe. Campani che, per lo scontro diretto del 4 dicembre, godranno di un giorno in meno di riposo dei pugliesi ospitando la corazzata Monza il 30 novembre dopo il match serale di lunedì prossimo a Genova contro la Sampdoria.

Pescara, Sudtirol e Catanzaro saranno, quindi, scontri ad armi pari per dimostrare di valere più di una classifica anonima. Un punto esterno per gli abruzzesi, due vittorie condite da ben tre sconfitte per il Sudtirol al Druso. Alla portata anche il faccia a faccia contro il Catanzaro dell’ex ds Ciro Polito. I calabresi distano appena due lunghezze (sempre con una gara in più) sopra i biancorossi, navigando nella zona medio bassa di una graduatoria con quindici punti all’attivo frutto di tre vittorie, tre sconfitte e sei pareggi. Test pre natalizio di fronte ad un team che, fuori casa, ha ottenuto soltanto tre pareggi a Genova, Reggio Emilia e La Spezia. Nessuno spazio, o quasi, per i festeggiamenti di Natale, e Bari subito in campo sempre al San Nicola per un altro derby del sud. L’ultimo capitolo dell’anno solare sarà scritto il 27 dicembre contro l’Avellino neopromosso e mina vagante del torneo in grado di conquistare sedici punti nel perfetto equilibrio tra vittorie, pareggi e sconfitte (quattro).

Il calendario offre quindi degli spiragli ed il Bari potrebbe vantare spazi per approfittarne. Per farlo, serve continuità prima di tutto. Davanti si prospetta un itinerario che può dare slancio o complicare la rincorsa. Tenere alta la concentrazione farà la differenza. Il margine per risalire c’è. Va solo sfruttato con coraggio e pragmatismo.

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