la città che cambia
Bari, via i primi alberi per il Brt ed esplode la polemica. Il Comune: «Sacrifici contenuti»
L'assessora Elda Perlino rassicura: «Non saranno tagliati 700 alberi, saranno risistemate soltanto le alberature in sofferenza che rischierebbero ulteriori pregiudizi a causa dei lavori»
L’arrivo del Brt pone all’attenzione anche il «caso» alberi. Può sembrare un paradosso: la realizzazione del mezzo che dovrà rendere il trasporto cittadino ecologico e sostenibile causerà il «sacrificio» di alcuni esemplari: i primi pini sono già stati tagliati nell’area in cui sono cominciati i lavori per la realizzazione del capolinea della Linea Verde, ovvero in via di Maratona.
Si stima che il tracciato del Brt intercetti circa 700 alberature, in gran parte pini. Al momento, ventiquattro saranno sicuramente eliminati per consentire il passaggio delle linee o l’apposizione delle stazioni. L’amministrazione cittadina spera di poter contenere il più possibile i sacrifici in tal senso. Basti pensare che in pericolo sarebbero alcune vie alberate, caratterizzate dalla presenza di pini imponenti, come ad esempio Caldarola (nella quale passeranno due delle quattro linee, la rossa e la verde), nonché viale Giovanni XXIII (interessata dal passaggio della linea verde) o del lungomare Vittorio Veneto (da dove transiterà della linea blu). Alcuni esemplari si trovano sul marciapiede esterno alla carreggiata come accade sul lungomare, altri, invece (come in viale Giovanni XXIII) sono proprio al centro dello spartitraffico e rischiano seriamente la soppressione per lasciare spazio alla corsia riservata ai bus elettrici che sarà realizzata proprio al centro della strada, per evitare la perdita di ulteriori posti auto. Gli scavi necessari per la posa dei cavi elettrici inevitabilmente metteranno a serio rischio gli alberi della zona. Alcuni comitati cittadini, su tutti «Bari Verde» sono già in agitazione su un tema già denunciato nei mesi scorsi.
Innanzitutto, i tecnici dovranno verificare che i lavori non indeboliscano le radici degli alberi che si intende mantenere, onde non comprometterne la stabilità; in tal senso, la situazione più delicata riguarda via Caldarola dove i pini sono circa 200. Più difficile, invece, salvare esemplari più vetusti: in via di Maratona, ad esempio, è evidente il problema delle radici che stanno creando crepe nelle strade. Ad ogni modo, l’impegno dell’amministrazione comunale sarà portato proprio a non compromettere la dotazione di verde complessiva cittadina nel tracciato del Brt: ogni alberatura che dovesse essere sacrificata, sarà integrata da nuove specie più giovani, in grado di assicurare una tenuta sostenibile a lungo termine e un impatto ecologico più efficace e funzionale alla nuova modalità del trasporto cittadino. «Non saranno assolutamente sacrificati 700 alberi sul tracciato del Brt», assicura l’assessora comunale all’ambiente, Elda Perlino.
«Saranno risistemate soltanto le alberature in sofferenza che rischierebbero ulteriori pregiudizi a causa dei lavori. I pini, peraltro, non sono specie autoctone della nostra città: provengono da importanti donazioni della forestale, ma non sono le specie più indicate perché le loro radici creano problemi a viabilità e sicurezza. Aumenteremo la donazione di alberi. Il Brt renderà Bari una città europea e consentirà di rimpiazzare le specie a fine vita. Il Bus Rapid Transit e la sostituzione dell’intera flotta con mezzi elettrici migliorerà l’efficientamento energetico, così come piantumazioni più giovani assicurano un più efficace effetto di mitigazione. Per ogni albero sostituito avremo una maggiore efficienza ecosistemica».