Quella di sabato pomeriggio al Città del Tricolore tra Reggiana e Bari sarà una sfida piena di volti familiari. Un intreccio di ex, di storie e di affetti che si incrociano di nuovo, a distanza di anni. Sulle panchine, i richiami al passato biancorosso sono evidenti. Davide Dionigi, oggi tecnico degli emiliani, è stato uno dei punti di forza di un Bari di vent’anni fa. Al suo fianco il barese doc Lorenzo Sibilano, ex difensore biancorosso fine anni ‘90 e ora viceallenatore della Reggiana. Anche in campo e dietro le scrivanie i legami sono forti. Tra i granata figurano Tripaldelli, Marras e Novakovich, mentre tra i biancorossi gioca Meroni (oggi in conferenza stampa alle 12.30). In società, poi, c’è Giuseppe Fracchiolla, attuale ds della Reggiana, che proprio a Bari muoveva i primi passi da dirigente, alla guida del settore giovanile ormai dieci anni fa.
Una commistione fitta di aspettative presentate da Marcello Montanari, doppio ex di eccellenza (ha giocato in entrambe le squadre e ha allenato la Reggiana partendo dal settore giovanile) oltre che osservatore privilegiato di due mondi che, per un pomeriggio, torneranno a guardarsi negli occhi.
Montanari, segue ancora Bari e Reggiana? Che impressione le hanno fatto in questo avvio di stagione?
«Le partite di B sono un po’ noiose. Il Bari ha rivoluzionato tanto. È presto per trarre delle conclusioni. A livello di nomi, la squadra è attrezzata per un campionato dove, con fortuna, si può fare qualcosa di buono. I nomi non sono tutto».
Che differenze vede nei percorsi delle due squadre finora?
«Contro il Padova, non ho visto un Bari solido. Si vive sugli episodi. Manca qualcosa. La Reggiana la seguo di più. Anche qui, tanti cambiamenti in rosa. In alcune gare, ha giocato malissimo. Un po’ altalenante anche per via di pesanti infortuni difensivi. Ora dovrebbe ritrovate Magnani, un lusso per la B. Vive sulle giocate di Portanova, Girma e Gondo. Non danno punti di riferimento alle difese avversarie. Entrano negli spazi in velocità».
Parliamo degli allenatori. Caserta e Dionigi hanno filosofie diverse. Come li descriverebbe dal punto di vista tattico e caratteriale?
«Li conosco poco. Da fuori è difficile capire. Noto due percorsi simili, tra squadre a caccia di una identità. Dionigi punta su tre difensori centrali e poi spazia dal 3-4-2-1 o 3-4-3».
Caserta, invece, è ancora alla ricerca dell’assetto giusto. Dove, secondo lei, si giocherà la partita «tattica»?
«Se la Reggiana gioca come a Cesena, non dando punti di riferimento ai difensori avversari, saranno problemi per il Bari che rischia di giocare in inferiorità numerica a centrocampo. Caserta deve pensare a qualcosa di diverso in mezzo al campo».
Sabato al Città del Tricolore che tipo di clima troverà il Bari? Si aspetta una Reggiana aggressiva o più attendista?
«Il campo di Reggio Emilia è tranquillo. Ai tifosi del Bari hanno dato tutta la curva. Speriamo vengano. La Reggiana se la giocherà vedendo come evolverà la partita, senza fare grandi previsioni. Mirerà a giocare in contropiede. Ha i giocatori per farlo. Vedi Marras».
Da ex difensore, come giudica i problemi del Bari nella fase arretrata? È solo una questione di uomini o di sistema di gioco?
«Ci sono carenze dettate dagli infortuni. Preferisco Meroni a Nikolaou. Come numero, dietro sono risicati. Mi aspetto una difesa a quattro e amen».
Caserta ha provato diverse soluzioni passando dal 4-3-3 al 3-5-2 senza trovare ancora equilibrio. Lei dove interverrebbe per rendere la squadra più pericolosa e fluida?
«Non c’è un modulo che dia più garanzie. Bisogna inventarsi qualcosa adattando il sistema ai giocatori disponibili».
Chi potrebbe essere decisivo? Moncini nel Bari e Portanova nella Reggiana hanno tre gol a testa.
«Per la Reggiana sì. Del Bari non saprei chi possa fare gol, non perché non ci siano attaccanti bravi quanto per il fatto che davanti non ci arrivi».
Pensa che al Bari serva più coraggio o più compattezza in questa fase?
«Concordo con Caserta quando parla di problemi mentali. Presi singolarmente, i giocatori non sono male. A volte, gli episodi cambiano una stagione. La B è strana».
In conclusione che tipo di sfida si aspetta sabato? Potrebbe essere la gara della svolta per Caserta o la conferma per Dionigi?
«Sabato sarò allo stadio, ma francamente non mi aspetto nulla visto il livello mediocre della B. Un torneo brutto. In genere ci si diverte poco».