Giovedì 11 Settembre 2025 | 14:59

Molfetta, donna maltrattata per 20 anni: marito violento finisce in carcere

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

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Le indagini dei carabinieri partite dopo il tentativo di suicidio della vittima

Giovedì 11 Settembre 2025, 12:10

Dal tentativo di suicidio di una donna all’arresto del marito per maltrattamenti e continue violenze. È la drammatica storia che arriva da Molfetta e che ha portato nelle ultime ore all’arresto di un 64 enne del posto accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti di sua moglie, 60 enne, anche lei originaria di Molfetta. Tutto ha avuto inizio quando i carabinieri della Compagnia di Molfetta sono intervenuti a seguito di una chiamata per un tentativo di suicidio, a chiedere aiuto il vicinato. La donna aveva minacciato di togliersi la vita, di farla finita, non avendo mai avuto la forza di denunciare le continue vessazioni subite per mano del suo congiunto.

I carabinieri, giunti sul posto, hanno evitato il peggio, notando immediatamente il volto tumefatto della donna causato da un gesto autolesionistico dopo l’ennesimo litigio avuto con il marito. È quanto riferito dalla donna ai carabinieri di Molfetta e riportato anche del provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Trani Lucia Anna Altamura.

Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, la donna, cosciente, ma in evidente stato di alterazione, era assistita dai sanitari del 118 che avevano predisposto già il trasporto presso il pronto soccorso dell’ospedale di Molfetta. Nell’abitazione i militari hanno notato numerose tracce di sangue sparse sulle pareti: un qualcosa che ha insospettito i carabinieri e ha indotto successivamente la donna a rivelare l’origine del suo tentato gesto estremo e dei maltrattamenti subiti.

Sconcertanti i fatti raccontati dalla vittima anche in presenza del pm della Procura di Trani Francesca Valerio. «Un giorno mentre eravamo in cucina ho preso il barattolo del caffè e mi è caduto sul mobile facendo rumore - ha raccontato la donna agli inquirenti - e lui si è lamentato. Per mio marito ogni cosa che io faccio è sempre sbagliata. Ed è così che mia colpito, con uno schiaffo e poi con un pugno. Poi mi ha detto che mi avrebbe messo su una sedia a rotelle».

Da quanto emerso in fase di interrogatorio, i maltrattamenti andavano avanti dal 2005 tanto che la donna avrebbe addirittura riferito di essere stata colpita in un’occasione anche con un posacenere sulla testa e di essere stata morsa dal marito in più parti del corpo. Fatti mai denunciati sino a qualche giorno fa. I motivi sono purtroppo quelli già sentiti anche in altri episodi simili di maltrattamento.

«Non ho mai chiesto aiuto a nessuno e né denunciato perché se lo avessi fatto mi avrebbe picchiato di più» è quello che ha raccontato la donna davanti al pubblico ministero. Come accaduto circa vent’anni fa, ha continuato la donna nel suo racconto davanti ai magistrati, quando venne trafitta alla gamba con un tagliacarte procurandole una ferita importante, guarita solo grazie a punti di sutura applicati. Per il 64 enne di Molfetta sono scattate le manette. L’uomo è finito nel carcere di Trani.

«La modalità di concretazione dei fatti costituisce un elemento sintomatico della non occasionalità delle condotte dell’uomo - si legge negli atti giudiziari - che ha disvelato in maniera evidente la sua incapacità di tenere a freno i suoi istinti criminogeni, per cui il suo comportamento spregiudicato. E, dunque, il carcere come unica misura per porre un argine alla sua inclinazione criminogena».

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