la denuncia
Carcere di Bari, agenti sequestrano telefonini a un detenuto foggiano: accerchiati e presi a calci e pugni
Il Sappe: «Convocare il Comitato di ordine e sicurezza». I fatti risalgono alla sera del 27 agosto
Ancora tensioni nel carcere di Bari. La sera del 27 agosto, infatti, alcuni detenuti hanno preso a pugni e schiaffi alcuni agenti: lo fa sapere il Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria. Tutto sarebbe iniziato dal sequestro di un telefonino avvenuto il giorno prima ad un giovane detenuto foggiano in carcere per spaccio, furti, rapine, giunto a Bari per motivi di sicurezza.
Nel pomeriggio del giorno successivo (27 agosto), sempre allo stesso detenuto sarebbe stato sequestrato un altro telefonino, ma in questo caso un gruppo di detenuti, probabilmente baresi, avrebbe accerchiato i poliziotti aggredendoli con pugni. "Tale doppio sequestro - scrive il Sappe nella nota - ci farebbe pensare che il detenuto foggiano sarebbe stato scelto dai ristretti baresi per custodire i telefonini, che avrebbero reagito a ciò aggredendo i poliziotti".
In seguito a questo episodio, il Sappe ha richiesto al sindaco di Bari una convocazione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e una seduta monotematica del Consiglio comunale di Bari.
«I detenuti del circuito di media sicurezza potrebbero essere il braccio armato dei più pericolosi appartenenti ai clan ristretti nelle sezioni di alta sicurezza - scrive il sindacalista - che comanderebbero mantenendo però, un apparente comportamento irreprensibile». Il segretario del Sappe chiede al sindaco della città Vito Leccese di «porre attenzione all’istituto di pena frequentato da migliaia di persone tra detenuti, poliziotti, familiari, e operatori» e suggerisce «una seduta monotematica del Consiglio comunale per mostrare solidarietà ai lavoratori nonché ai detenuti, costretti a vivere e lavorare in una struttura fatiscente e in condizione igienico sanitaria scadente». Al prefetto Francesco Russo il Sappe consiglia «di valutare un’eventuale riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per verificare ogni iniziativa utile a dare più sicurezza al carcere di Bari».
«Se non ci saranno risposte concrete alle nostre richieste - annuncia il Sappe - sarà presto attivato un presidio davanti al carcere di Bari con i marciapiedi imbrattati di rosso che è il colore del sangue che stanno versando gli agenti a causa delle gravi inadempienze dell’amministrazione penitenziaria»