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Bari, incendio nella clinica del carcere: «Qui ancora detenuti in carrozzina senza via di fuga»

 
Redazione online

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Il carcere di Bari

L'appello del Sappe: «ci aspettavamo che qualcosa cambiasse, invece tutto continua come se non fosse accaduto nulla»

Martedì 06 Febbraio 2024, 15:47

BARI - Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe) riferisce che, dopo l’incendio che si è sviluppato lo scorso 26 gennaio al primo piano del reparto sanitario del carcere di Bari, allo stato attuale «al terzo piano» dello stesso centro «sarebbero ospitati ancora detenuti su sedia a rotelle e un super obeso, del peso di circa 300 chili, che non riuscirebbe a camminare e che passerebbe le sue giornate nel reparto poiché non ci sarebbero le condizioni per farlo scendere». «Se ciò dovesse essere vero - rileva il segretario del Sappe, Federico Pilagatti - questi detenuti non avrebbero alcuno scampo in caso di incendio e andrebbero incontro ad una terribile morte».

«Qualche giorno fa - evidenzia - si è evitata la tragedia con l'incendio al primo piano del reparto sanitario, dove alcuni detenuti su sedia a rotelle non sono morti asfissiati grazie alla generosità e coraggio non dei sanitari, che avevano la responsabilità del reparto, ma di alcuni poliziotti poi rimasti intossicati dal fumo, che li hanno presi in braccio poiché non c'era alcuna via di fuga».

«Ci aspettavamo - sottolinea Pilagatti - che qualcosa cambiasse e si procedesse con l’evacuazione immediata di tutti i malati sistemati in zone pericolose, dove sono presenti barriere architettoniche senza vie di fuga, e condizioni igienico sanitarie precarie. Invece tutto continua come se non fosse accaduto nulla, e senza che gli enti preposti alla tutela dei diritti di detenuti abbiano fatto sentire alta la loro voce».

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