BARI - È stato in carcere quasi ininterrottamente per quattro anni, nonostante diverse perizie psichiatriche e sentenze avessero stabilito la incompatibilità con la detenzione per via delle gravi patologie di cui soffriva e soffre. L’annoso problema della carenza di posti nelle Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (cioè strutture psichiatriche dove vengono ricoverati gli autori di reato con malattie mentali), è la ragione per la quale un 23enne della provincia di Bari solo nell’aprile scorso ha lasciato la cella. E ora, tramite i suoi avvocati, si è rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Nel ricorso, a firma dell’avvocato barese Emanuele Sborgia e dallo studio legale Saccucci di Roma, viene ripercorsa l’intera vicenda sanitaria e giudiziaria del ragazzo, «portatore di gravi disturbi psicopatologici, tra cui li disturbo schizoaffettivo, il disturbo psicotico di tipo paranoideo, alcuni disturbi della personalità ed un disturbo da abuso di sostanze»...
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