l'inchiesta
«Andidero, crac da 36 milioni»: la Procura di Bari chiede il processo per 8 persone
A novembre udienza preliminare per l'accusa di bancarotta e truffa alla Regione Puglia sui contributi del Pia Turismo
Lo stato di insolvenza delle società del gruppo Andidero sarebbe stato causato o comunque aggravato da una serie di operazioni distrattive, comprese quelle che hanno riguardato i contributi della Regione per la trasformazione in un resort dell’ex Centro colonico di Ugento. È per questo che la Procura di Bari ha chiesto il processo per otto persone, accusate a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità di concorso in bancarotta fraudolenta documentale, distrattiva e preferenziale, oltre che di truffa aggravata e autoriciclaggio.
Gli imputati sono i fratelli Vittorio (58 anni) e Vittoria (50 anni) Andidero, con la madre Grazia Barbone, 82 anni, e il commercialista Francesco Ricci, 54 anni di Bari. Coinvolti anche il consulente finanziario Gioacchino Dell’Olio, 64 anni di Bari, fratello del parlamentare M5S Gianmauro, e l’avvocato foggiano Giacomo Pietro Paolo Mescia, 57 anni, oltre che il costruttore Giancarlo Lucrezio, 67 anni, e il commercialista Marco De Marco, 66 anni, entrambi di Ugento. Il pm Lanfranco Marazia ha unificato i due fascicoli (quello per la bancarotta e quello per la presunta truffa della masseria in Salento): l’udienza preliminare è fissata per il 21 novembre davanti al gup di Bari, Giuseppe De Salvatore.
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