I dati
Lavoro nero, boom di irregolari a Bari: oltre 900 casi scoperti dalla Guardia di Finanza in sei mesi
Controlli mirati nel settore agricolo, tessile e logistico: 138 lavoratori completamente in nero, 572 impiegati irregolarmente da un’unica società. Sanzionati 66 datori di lavoro. La GdF: «Il sommerso altera la concorrenza e danneggia l’economia del Paese»
Nei primi sei mesi dell’anno, nell’ambito dell'attività di controllo economico e con mirate analisi di rischio, svolta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, sono stati individuati 928 lavoratori irregolari. Di questi, ben 138 sono risultati essere completamente 'in nero'. Oltre un centinaio gli interventi effettuati al fine di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, con particolare riferimento alla verifica dell’osservanza delle norme in materia di tutela del lavoro. Sono stati raffrontati i dati comunicati dagli operatori economici agli Enti preposti e la situazione accertata al momento dell’accesso, con riferimento alla verifica delle mansioni effettivamente svolte e agli ulteriori elementi informativi acquisiti intervistando i lavoratori presenti. Le violazioni riscontrate hanno riguardato principalmente le imprese del settore primario e terziario.
Nel mese di maggio, ad esempio, in occasione della campagna della raccolta di ciliegie, particolarmente importante nell’area barese, i militari della Compagnia di Monopoli hanno individuato, in un fondo agricolo nel sudest della provincia, ben 18 lavoratori “in nero”, privi di qualsiasi forma contrattuale e non registrati ai fini contributivi e assicurativi.
La Tenenza di Bitonto ha multato, invece, un’azienda che opera nel settore del confezionamento su misura di abbigliamento, altro settore economico particolarmente vivace in special modo con realtà che producono per conto terzi, accertando l’impiego di ben 10 lavoratori non in regola con gli adempimenti di assunzione. Le condotte sanzionate si riferiscono non solo alla mancata instaurazione dell’iter di assunzione, ma si estendono anche alla tracciabilità dei pagamenti relativi alle prestazioni di manodopera. Da ultimo, il Nucleo di Polizia economico finanziaria , da sempre impegnato nell’individuare forme di illiceità più complesse ed articolate anche nello specifico settore, ha disarticolato un sistema basato sulla intermediazione illecita di manodopera contestando, nel corso di 3 interventi, l’impiego irregolare di ben 572 unità di personale, posto in essere da una società che opera nel settore della logistica. In tutto sono stati sanzionati 66 datori di lavoro. Il sommerso pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti e ottenere ingiusti vantaggi competitivi.