il caso
Triggiano, nasce la giunta a trazione M5S ma in giunta c’è un’assessore di area Cataldo
Nel nuovo esecutivo cittadino c’è la Campobasso, già detentrice di deleghe nel mandato del sindaco Donatelli (mandato a casa da una inchiesta)
«Tutto cambia perché nulla cambi». Solo il 9 giugno scorso, Raimondo Innamorato, leader del M5S nel Barese festeggiava lelezione del sindaco di Triggiano Pino Toscano come simbolo di discontinuità e del rinnovamento rispetto al passato e alle inchieste sul voto di scambio. Adesso, dopo soli venti giorni, il neo primo cittadino del comune alle porte di Bari - reduce da uno scioglimento per una inchiesta legata alla corruzione elettorale - ha nominato in giunta una esponente della prima giunta Donatelli (2016-2021), Annamaria Campobasso, moglie di Angelo Stea, già presentatore della lista Con di quella stagione (ora di Triggiano rinasce a supporto di Toscano), nonché politico vicino a Sandro Cataldo, leader di Sud al centro, marito dell’ex assessore del Pd Anita Maurodinoia (entrambi coinvolti nell’inchiesta della Procura di Bari.
In poco più di due settimana l’ansia di rinnovamento espressa dai pentastellati si è tramutata in un passaggio che conferma come il blocco elettorale di Cataldo-Maurodinoia conservi una sua presenza rilevante nei giochi politici di Triggiano, di fatto sconfessando la linea pro cambiamento sbandierata da Innamorato (leader grillino nonché sindaco di Noicattaro che nei giorni scorsi si è dimesso dalla sua carica, facendo perdere le sue tracce). Nella fase pre-elettorale c’era stato anche un frangente in cui Sandrino era candidato in una civica a sostegno del giornalista Onofrio D’Alesio sindaco, ma l’operazione era tramontata per il ritiro del sostegno (concesso inizialmente) da alcune forze di centrodestra.
Proprio per l’inchiesta giudiziaria su Cataldo nel 2024 il capo politico del M5S, Giuseppe Conte, ritirò prima la sua delegazione dalla giunta di Michele Emiliano alla Regione Puglia, e poi, subito dopo favorì la rottura del campo largo a Bari, appoggiando la candidatura a sindaco di Michele Laforgia, come icona della sinistra alternativa alle pratiche gelatinose su cui avevano acceso i riflettori gli inquirenti baresi, e aveva caldeggiato l’adozione di una piattaforma legalitaria alla Regione per invertire la rotta.
Nella maggioranza di Toscano il M5S è un pilastro, sempre secondo i post entusiasti di Innamorato: «Con Toscano, Triggiano può finalmente voltare pagina. Vince una politica pulita, trasparente, coerente. Vince unalleanza credibile, nata dal basso e fondata su partecipazione e impegno civico». E sui banchi del consiglio comunale triggianese i contiani hanno due eletti, Fabrizio Fiera e Rosita Proscia.
Toscano nelle scorse ore ha presentato la nuova giunta parlando di «una squadra giovane, paritaria e fuori dalle vecchie logiche di spartizione, che guarda al futuro con competenza, equità e visione, e ha sottolineato di aver scelto persone competenti e capaci, avvocatesse, architette, esperti/e in economia e politiche sociali e di non aver ceduto a logiche spartitorie». Chissà.
La Campobasso, infine, si occuperà di città smart, futuro verde, commercio sostenibile, benessere degli animali e bellezza, con il suo curriculum di educatrice professionale e la pregressa esperienza di amministratore.