Il caso

Bari, tegola sull'Amtab: dovrà pagare oltre 600mila euro per un vecchio appalto

Isabella Maselli

La sentenza della Corte d'appello ribalta la decisione di primo grado: l'azienda di trasporti condannata a 250mila euro di spese legali

Tocca ad Amtab pagare i 420mila euro che Banca Ifis aspetta da oltre dieci anni in quanto cessionaria di un credito della società Bts (poi fallita) derivante da prestazioni di manutenzione di mezzi dell’azienda partecipata barese che si occupa del trasporto pubblico (sottoposta da oltre un anno ad amministrazione giudiziaria nell’inchiesta Codice Interno su presunte infiltrazioni mafiose). La vicenda dei 420mila euro risale a molto prima che scoppiasse l’ultima bufera giudiziaria e anche il relativo contenzioso va avanti ormai dal 2013. Ora la Corte di Appello di Bari (sezione specializzata in materia di impresa), ha ribaltato la sentenza di primo grado che aveva stabilito l’onere del pagamento del credito in capo all’ex direttore generale dell’Amtab, Nunzio Lozito. Sarà l’azienda a versare le somme dovute e anche le spese processuali, che ammontano – stando alla sentenza – a oltre 250mila euro.

IL CONTENZIOSO Banca Ifis aveva ottenuto ad aprile 2013 un decreto ingiuntivo da 420mila euro al quale Amtab si era opposta chiamando in causa direttamente la ditta Bts e tre ex dirigenti aziendali, tra cui Lozito, firmatari degli atti che avevano riconosciuto le prestazioni di Bts e il credito corrispondente, secondo Amtab «in assenza di potere di rappresentanza».

Poi Amtab ha avviato un parallelo procedimento civile chiedendo al Tribunale di accertare la nullità del rapporto obbligatorio con Bts e, quindi, con la cessionaria Banca Ifis...

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