Il caso
Arrestato per il fumogeno lanciato al corteo pro-Pal di Bari, 21enne torna libero dopo 48 ore
Il fermo disposto in applicazione del decreto Sicurezza: il 14 giugno due poliziotti erano rimasti feriti. Il gip: non ci sono esigenze cautelari
A Bari la prima applicazione del nuovo «decreto sicurezza» - nella parte in cui prevede l’arresto per chi causa lesioni alle forze dell’ordine - porta in Tribunale un 21enne, ai domiciliari per 48 ore per aver avvicinato un fumogeno al volto di due poliziotti, ferendoli. L’indagato, tornato libero ieri pomeriggio su decisione del giudice all’esito dell’udienza di convalida, era finito ai domiciliari il 16 giugno, arrestato in flagranza differita per la presunta aggressione commessa sabato scorso, il 14 giugno, durante il corteo pro-Palestina che ha attraversato il centro di Bari.
Dalle 17.30 alle 21 il corteo a sostegno del popolo palestinese organizzato - si legge nel verbale d’arresto - «soggetti ritenuti aderenti ai locali movimenti di matrice anarco-antagonista», cui hanno aderito - stando ai numeri forniti dalla Questura - circa 150 persone tra le quali «attivisti dei locali centri sociali» e «di alcuni movimenti studenteschi», è partito da piazza Umberto e ha percorso via Nicolai, via Cairoli, corso Vittorio Emanuele II, corso Cavour e via Imbriani, per poi sciogliersi in piazza Diaz. «Il contesto nel quale si è svolta la manifestazione - hanno relazionato gli investigatori - è apparso sin da subito connotato da una accentuata ostilità nei confronti delle forze dell’ordine presenti e di non collaborazione e dialogo».
Mentre il corteo sfilava in corso Cavour, il 21enne e altri manifestanti (alcuni dei quali poi identificati e denunciati), hanno iniziato ad agitare fumogeni. Alcuni di loro, mascherati da clown, qualcuno indossando anche cappelli di forze dell’ordine, hanno inscenato performance che hanno definito «teatrali». Ad un certo punto il 21enne ha prima lanciato il fumogeno acceso ai piedi di uno di uno degli agenti della Digos (agli ordini del dirigente Pasquale Testini) che scortavano il corteo per garantire il corretto svolgimento della manifestazione. Poi lo ha raccolto puntandolo al volto di due poliziotti, causando - a causa della potente forza irritante generata dai fumi e dalla distanza assai ravvicinata ai volti e agli occhi - rossore cutaneo ed eritema a guancia e collo (prognosi di 10 giorni) e iperemia congiuntivale al collega (prognosi di tre giorni), medicate nell’ospedale San Paolo. Contemporaneamente avrebbe minacciato i due poliziotti e un altro dirigente. Nel tentativo di colpire quest’ultimo, poi, gli avrebbe bruciato la giacca.
Conclusa la manifestazione, gli investigatori hanno riguardato le immagini del corteo, immortalando i momenti più critici e di tensione, compresa la presunta aggressione con il fumogeno da parte del 21enne che ha causato le lievi lesioni ai due poliziotti. Hanno quindi identificato il ragazzo, incensurato, e hanno eseguito nei suoi confronti, due giorni dopo, l’arresto in flagranza differita per i reati di lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e lancio illegittimo di fumogeno.
La modifica normativa introdotta dal «decreto sicurezza» entrato in vigore lo scorso 10 giugno ha esteso infatti l’applicabilità dell’arresto nella cosiddetta flagranza differita anche in caso di lesioni personali cagionate agli ufficiali o agenti di polizia o di pubblica sicurezza mentre sono in servizio. Come nel caso del corto pro-Palestina di sabato scorso nel centro di Bari.
La Procura ha chiesto la convalida dell’arresto e la conferma della misura cautelare dei domiciliari. Ieri mattina, davanti alla giudice Luna Calzolaro, il 21enne - assistito dagli avvocati Marco Milillo e Francesco Calabro - si è difeso negando l’aggressione ai poliziotti e spiegando che si trattava di una manifestazione pacifica intervallata da performance teatrali. La giudice ha convalidato l’arresto ma non ha applicato alcuna misura, ritenendo insussistenti le esigenze cautelari. A 48 ore di distanza, quindi, il 21enne è tornato libero. I suoi legali, poi, hanno chiesto un termine a difesa per studiare gli atti, acquisire la documentazione, visionare i video e valutare se scegliere il rito abbreviato. Si tornerà in aula il 9 settembre. Il nuovo decreto, peraltro, ha inasprito le pene per questo tipo di reati: il 21enne rischia dai 2 ai 5 anni di reclusione per le lesioni ai due poliziotti.