BARI - Torna libero con obbligo di dimora Don Nicola D'Onghia, il parroco di Noci finito ai domiciliari per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa. Il Riesame ha dunque accolto almeno parzialmente il ricorso presentato dagli avvocati del sarcerdote, Federico Straziota e Vita Mansueto, confermando però la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.
D’Onghia, dunque, non si potrà recare nella chiesa di San Giovanni Battista di Turi di cui è parroco. Il 54enne è stato arrestato a fine aprile, dopo che - secondo la ricostruzione della Procura - il 2 dello stesse mese avrebbe travolto la ragazza, caduta pochi secondi prima dalla sua moto Suzuki e finita sull'asfalto dopo l’impatto con un muretto a secco, causandone la morte. Ma, soprattutto, il prete non si sarebbe fermato dopo essersi accorto - per la Procura - di aver urtato il corpo della 32enne, soccorritrice del 118 e rugbista. La difesa afferma invece che il prete non si accorse di aver investito la ragazza, ritenendo di aver colpito un ostacolo. Tuttavia l'indagine ha rilevato che l'uomo stava usando il cellulare mentre era alla guida, e dopo l'incidente si sarebbe fermato in una stazione di servizio per osservare da lontano l'arrivo dei soccorsi per la ragazza.
LA NOTA DEI LEGALI DI DON NICOLA D'ONGHIA
«Per rispetto del profondo dolore della famiglia della povera Fabiana Chiarappa, abbiamo mantenuto il silenzio sulla vicenda, attendendo la prima occasione per mettere in luce le contraddizioni del quadro indiziario nelle opportune sedi. Pur consapevoli delle peculiarità del giudizio cautelare, siamo convinti che le indagini debbano ancora approfondire numerosi aspetti di natura tecnica ed ulteriori spunti investigativi». Così in una nota gli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota (Studio Polis), difensori del parroco Nicola D’Onghia, posto agli arresti domiciliari lo scorso 29 aprile per omicidio stradale e omissione di soccorso in relazione alla morte della 32enne Fabiana Chiarappa, avvenuta il 2 aprile sulla provinciale che collega i comuni di Turi e Putignano.
Il Tribunale del Riesame ha oggi revocato i domiciliari per il parroco, disponendo nei suoi confronti l’obbligo di dimora nel Comune di Noci, in cui risiede. I giudici, quindi, hanno parzialmente accolto la richiesta di Riesame della difesa: hanno confermato i gravi indizi di colpevolezza, ma hanno ritenuto attenuate le esigenze cautelari.
Gli avvocati hanno annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento in Cassazione. Le motivazioni del Riesame saranno pubblicate entro 45 giorni.