Il confronto
Bari, la città si spacca sulla movida. Il rebus delle soluzioni condivise tra istituzioni, esercenti e giovani
I titolari delle attività alla presenza dell’assessore Petruzzelli: «Mancano politiche giovanili e della notte». E la proposta di un numero verde diretto con la Questura
BARI - Idee, proposte, esigenze. Le varie anime della città provano a dialogare per disciplinare lo svago serale, ma l’impressione è che serviranno tolleranza e molto buon senso per trovare soluzioni condivise. Perché al momento ogni piano ipotizzato crea puntualmente divisioni tra i vari protagonisti di un puzzle molto complesso.
Il quartiere Umbertino resta un po’ il simbolo di uno svago serale ancora selvaggio e nocivo per i residenti, ma il problema è alla radice e presto potrebbe presentarsi anche in altre zone.
Le proposte degli esercenti Ieri i gestori dei locali dell’Umbertino hanno dato vita ad un confronto pubblico al quale hanno partecipato anche l’assessore comunale allo sviluppo locale Pietro Petruzzelli, nonché la presidente del Municipio I, Annamaria Ferretti. Due le proposte emerse in particolare: una forte campagna di sensibilizzazione sul tema, nonché un filo diretto per favorire l’intervento delle forze dell’ordine. «Proviamo a trovare un percorso condiviso», le parole di Gianni Del Mastro presidente dell’Horeca Puglia, nonché tra i pionieri della gestione di locali di ristorazione pensati anche come luoghi di aggregazione.
«Proviamo a lanciare una campagna di sensibilizzazione soprattutto tra i ragazzi, al fine di stimolarli a vivere la città in modo sano, ma nel rispetto di tutte le componenti ed evitando gli eccessi, come può essere avvenuto nelle serate del 7 e dell’8 maggio. Un dialogo sincero può rivelarsi determinante: diamoci un mese di tempo e valutiamo se, con l’arrivo del periodo estivo, cominceremo a raccogliere frutti. La seconda opportunità che abbiamo valutato porterebbe all’istituzione di un numero verde che ci permetta di avvisare tempestivamente la questura qualora si verifichino situazioni potenzialmente fuori controllo. Un canale riservato a noi esercenti da utilizzare quando vediamo contesti difficilmente disciplinabili. Nel codice di autoregolamentazione che abbiamo sottoscritto sono previste figure come gli steward o gli i controllori del rumore che abbiamo provato ad istituire, ma ci sono situazioni gestibili esclusivamente dalle forze dell’ordine».
No alla repressione: servono nuovi modelli «La realtà è che negli ultimi trent’anni lo svago serale a Bari non è mai sostanzialmente cambiato», riflette ancora Del Mastro. «I giovani esprimono necessità di condivisione e cultura: siamo in una città sul mare, nel Sud: i ragazzi ormai escono a tarda ora e politiche di repressione non risolverebbero il problema. Piuttosto, bisognerebbe costruire nuovi spazi e offrire altre opportunità: a Barcellona per strada vanno in scena mille iniziative a notte fonda. Se vogliamo diventare una città dal respiro europeo, prendiamo gli esempi virtuosi».
perplessità sulle idee al vaglio Le indiscrezioni trapelate dal comitato per l’ ordine e la sicurezza svolto giovedì creano più di un dubbio. «La pedonalizzazione di alcune aree da allestire con tavolini che rappresentano comunque un presidio di regolarità potrebbe essere tra le ipotesi valutabili - riflettono gli esercenti -, mentre l’istituzione di un villaggio della movida in Largo Giannella andrebbe almeno strutturata. Che fine farebbero a quel punto le attività già esistenti? Dobbiamo ragionare su una traccia chiara, al momento ci basiamo solo su eventualità». «L’incontro con i gestori dei locali - afferma l’assessore Petruzzelli - è stato proficuo: l’unico modo per stabilire convivenze pacifiche, costruttive e rispettose è agire in condivisione. L’amministrazione intende portare avanti un dialogo coinvolgendo tutte le componenti sensibili della città».
I residenti: «No al luna park» «L'Umbertino non è un luna park» rileva Mauro Gargano, presidente del comitato per la salvaguardia dell’Umbertino.
«Il machiavellico progetto di trasformazione di una zona di pregio che doveva essere tutelata continua ad essere riproposto. Quanto apprendiamo essere in animo da parte dell'amministrazione comunale, ovvero addirittura la creazione di un villaggio della movida in largo Giannella e deregulation per le occupazioni di suolo pubblico denotano la volontà non di decongestionare, ma aumentare esponenzialmente il carico antropico sul quartiere. A questo gioco non ci stiamo». Anime divise, dunque: non sarà semplice trovare la soluzione perfetta.