CONVERSANO - Approda a Conversano, dopo la presentazione all’Assemblea delle Nazioni Unite, avvenuta il 20 marzo scorso in occasione del forum internazionale dei giovani «Change the World Model UN», la presentazione di «Youth and future», il progetto rivolto alle giovani generazioni, ideato dal cantautore Giovanni Caccamo. Nel palazzo di vetro dell’Onu, l’artista, in collaborazione con diplomatici Ong, ha presentato in anteprima ad oltre 5000 ragazzi provenienti da 142 Paesi, il «Manifesto for Change». Analoga presentazione è prevista oggi a Conversano, dove Giovanni Caccamo incontrerà in mattinata gli studenti del liceo classico Domenico Morea, del liceo scientifico Sante Simone e dell’Istituto professionale Domenico Modugno, mentre in serata (alle 20,30) si esibirà con il Parola Tour nella Casa delle Arti «Davide Gaetano d’Accolti». Il «manifesto», raccoglie in un volume 75 testi selezionati tra i migliaia ricevuti da ogni parte del mondo, scritti dai ragazzi che hanno preso parte al progetto «Youth and Future». «Ogni testo – spiega l’artista - risponde alle domande: cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo? Qual è la tua parola di cambiamento?». Questo progetto internazionale ha coinvolto numerose università e organizzazioni giovanili, tra cui: Yale University, Harvard University, Berklee College of Music, Wellesley College negli Stati Uniti; UNAM in Messico, UANIL in Brasile, Università di Tokyo in Giappone.
Con «Youth and future» il cantautore si fa portavoce della sua generazione, consapevole del dovere dei giovani di creare un nuovo orizzonte in questo momento storico di grave crisi, conflitti e disgregazione. L’evento è organizzato dall’associazione «Musica d’incanto», fondata dalla famiglia di Davide Gaetano D’Accolti, ventenne studente universitario in ingegneria elettronica e studente del Conservatorio musicale di Bari che nella notte del 26 febbraio 2016 perse la vita sulla Statale 16 per mano di un giovane automobilista che, sotto l’effetto di alcol e droga, percorreva la strada contromano. Davide diceva che avrebbe voluto vivere di arte, di cultura, ma non ha fatto in tempo, non gli è stato consentito, così la «Casa delle Arti» da allora cammina su questa strada e con l’intitolazione del teatro a Davide, è diventata parte di chi vuol farsi carico del sogno di Davide e di tanti giovani di dimostrare che quella passione può diventare impegno, sudore, vita.
Davide Gaetano D’Accolti