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Il presidente Emiliano imputato per diffamazione: chiesta condanna a 2mila euro di multa. La parte civile vuole 30mila euro di danni

Il presidente Emiliano imputato per diffamazione: chiesta condanna a 2mila euro di multa. La parte civile vuole 30mila euro di danni

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

michele emiliano

Per la difesa «va assolto, la sua era critica politica al ministro Salvini»

Giovedì 03 Aprile 2025, 15:02

BARI - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano rischia una condanna a 2mila euro di multa per la presunta diffamazione aggravata ai danni di Luigi Cipriani, ex consigliere comunale e responsabile del movimento Riprendiamoci il futuro. E rischia di risarcire Cipriani con 30mila euro per le frasi offensive in cui – è l’accusa - avrebbe associato lui e il suo circolo politico agli ambienti della criminalità organizzata.

La vicenda riguarda le dichiarazioni rilasciate da Emiliano il 13 settembre 2018, quando nel corso di un’intervista a Rete 4 fece riferimento ai circoli privati come luoghi “equivoci nelle relazioni con la criminalità organizzata”, scatenando le ire di Cipriani, che aveva invitato l’allora ministro Matteo Salvini nel suo circolo nel quartiere Libertà, davanti al quale poi il rappresentante del Governo tenne un comizio. Cipriani, assistito dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto, querelò il presidente per quelle affermazioni e nel processo, ormai alle battute finali, si è costituito parte civile. Il presidente Emiliano è assistito dall’avvocato Gaetano Sassanelli, che ne ha chiesto l’assoluzione.

Dinanzi al giudice monocratico Mario Mastromatteo oggi si sono tenute le discussioni finali di procura, parte civile e difesa. L’accusa ha chiesto la condanna, ritenendo che Emiliano, con quelle dichiarazioni, abbia “oltrepassato il legittimo esercizio del diritto di critica, insinuando un legame tra Cipriani, il suo circolo e la criminalità organizzata”. L’ex consigliere, quindi, “ha giustamente sentito leso il proprio onore professionale e personale”.

“L’imputato è responsabile delle gravissime offese nei confronti di Gino Cipriani e del suo movimento e merita una ferma censura - ha detto l’avvocato Sisto – per l’illecita insinuazione dell’esistenza di un legame tra Cipriani, il suo movimento politico e la criminalità organizzata”.

Il difensore di Emiliano, l’avvocato Sassanelli, ha sostenuto che le dichiarazioni del presidente della Regione “riguardavano il ministro Salvini e il suo comportamento, nessun attacco diretto nei confronti di Cipriani”. “Si trattava – ha aggiunto il legale - di una questione politica legata alle iniziative contro gli immigrati nel quartiere Libertà e alla scelta del ministro di andare proprio lì”. Trattandosi quindi, secondo la difesa, di “critica politica”, l’avvocato Sassanelli ha chiesto l’assoluzione del presidente Emiliano “perché il fatto non costituisce reato”.

Si tornerà in aula il 29 maggio per repliche e sentenza.

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