BARI - L’ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, nel 2019 è stato in predicato per assumere la presidenza della Popolare di Bari. Una candidatura che sarebbe stata costruita dall’ex vicedirettore e condirettore generale, Gianluca Jacobini, pochi mesi prima che l’istituto barese fosse commissariato da Bankitalia.
La circostanza, raccontata dall’hacker Samuele Calamucci nell’ambito degli interrogatori della Procura di Milano sul caso Equalize, trova riscontro nei verbali del cda della banca: a giugno 2019 la Popolare ha infatti esaminato una serie di candidature, tra cui appunto quella dell’avvocato abruzzese che fino al settembre 2018 era stato numero due del Csm in quota Renzi.
La ex Popolare di Bari è spuntata di rimbalzo nell’inchiesta milanese su Equalize per via dell’imprenditore edile Lorenzo Sbraccia, ritenuto il miglior cliente dell’agenzia degli spioni, ex amico di Gianluca Jacobini che poi - a un certo punto - chiede al superpoliziotto Carmine Gallo di pedinare sia Jacobini che la moglie Amalia Alicino, ingegnere, sua stretta collaboratrice...