BARI - Si affaccia una speranza per provare a «salvare» il futuro del civico 16 di via Pinto, ovvero il fabbricato maggiormente danneggiato dal crollo del palazzo adiacente, al numero sei, dello scorso 5 marzo. I due edifici, infatti, «poggiano» in alcuni particolari architettonici l’uno sull’altro: non a caso, fin dalle prime ricognizioni, la situazione di via Pinto 16 è parsa critica, presentando innanzitutto la certezza che i residenti di circa 15 appartamenti dovranno attendere tempi lunghi per rientrare nelle loro abitazioni, senza escludere di dover addirittura perdere gli ultimi due piani (il terzo e il quarto) della struttura. Tuttavia, proprio le operazioni di abbattimento della parte residuale dell’edificio crollato hanno aperto una traccia da approfondire.
Via Pinto 16 è lo stabile direttamente confinante con quello collassato: i rilievi di Vigili del Fuoco e tecnici comunali hanno evidenziato come gli ultimi due piani del fabbricato siano gravemente compromessi. I motivi sarebbero rinvenibili nell’anomalia secondo cui i solai che reggono il terzo e il quarto piano (sopraelevati in un secondo momento rispetto alla costruzione originaria) non scarichino il loro peso sulle fondamenta dell’edificio, bensì proprio sul muro confinante del palazzo crollato. Facile intuire, pertanto, che potrebbero non essere mai posti in sicurezza. Al momento, anzi, sono strutture talmente fragili da non poter nemmeno escludere a priori persino il loro collasso in seguito alla demolizione controllata in corso nella palazzina crollata. Un’eventualità che si sta provando a scongiurare proprio con un’opera calibrata al millimetro con macchinari specializzati.
Le ultime ore, però, si sono rivelati importanti. Grazie ad un accordo formalizzato con il condominio di via Pinto 16, infatti, i tecnici di tale palazzina hanno autorizzato l'impresa della demolizione a puntellare una trave del terzo piano del fabbricato. Un intervento che potrebbe portare un contributo determinante alla futura messa in sicurezza. Opportuno sottolineare che il rischio di crollo del civico 16 non sia ancora scongiurato.
Il futuro di via Pinto 16, in ogni caso, sarà più chiaro soltanto quando sarà completata la demolizione controllata del numero 6 ancora in piedi: tale porzione rimanente, infatti, funge da «contrafforte» per la parte del 16. In seguito, toccherà ai condomini redigere un progetto per la messa in sicurezza dell’immobile: un passaggio che comunque al momento non esclude la rinuncia agli ultimi due piani e potrebbe comportare costi elevati (si stima circa 60mila euro ad appartamento). Così come non vanno escluse successive azioni di risarcimento nei confronti dei proprietari del palazzo crollato che si ritroverebbero responsabili secondo la disciplina dell’articolo 2053 del codice civile. Le persone sgomberate in via Pinto 16, oggi si dividono tra le sistemazioni garantite dal Comune allo studentato Adisu in via Rosalba oppure si appoggiano da parenti e amici. Il contesto, dunque, resta delicato, ma almeno ora si intravvede una prospettiva in più.