Pista ciclabile di Santo Spirito, la replica del Comune: «Non finisce contro l’albero quel percorso tutela i non vedenti»

Rita Schena

L’assessore Scaramuzzi: «È tutto corretto. È una barriera loges. Indica al non vedente che lungo quella fascia sono presenti ostacoli, quindi vieta il passaggio su quella direttrice»

BARI - «Quelle mattonelle celesti da pochi centimetri con i rilievi tondeggianti non sono un percorso per non vedenti, sono esattamente il contrario: l’indicazione che c’è un pericolo e che si deve evitare di andar oltre». L’assessore alle opere pubbliche Domenico Scaramuzzi risponde a quanti in questi giorni stanno commentando negativamente la presenza di un albero esattamente al centro di un percorso tracciato sul lungomare di Santo Spirito, con immagini che stanno facendo il giro del web.
«Ho spiegato in assemblea, ho risposto a moltissimi post sui social, quel percorso è stato verificato con le associazioni di non vedenti. Ma vi sembra che si possa fare un errore del genere? Quella è una barriera loges, la banda celeste con le calotte sferiche indica alla persona con disabilità visiva il divieto di superarla per l'esistenza, al di là di essa, di un pericolo. E il pericolo non è l’albero ma la pista ciclabile vicina. L’albero non è un problema per i percorsi pedonali fatti per i non vedenti. Sia che si accompagnino con cani guida, sia con il bastone, l’albero si evita, quello che è importante, anzi essenziale, è segnalare che c’è la pista ciclabile e che è quello lo spazio da evitare».

Nessuno sbaglio o svista, nessun errore nella progettazione stile Will coyote, il lungomare è stato realizzato esattamente come si deve, seguendo precisamente le linee guida per la progettazione dei segnali e percorsi tattili necessari ai disabili visivi per il superamento delle barriere architettoniche. Indicazioni ufficiali che permettono ai progettisti di realizzare percorsi tattili che garantiscono la piena autonomia di chi ha delle capacità visive limitate. Tanto per fare un esempio, così come le mattonelle con le sfere indicano l’obbligo di arresto per la presenza di un percorso assoluto, una serie di scanalature parallele al senso di marcia, indicano la direzione.

«Si tratta di convenzioni acquisite e che sono uguali ovunque, segnali che devono essere compresi per garantire la massima mobilità – continua Scaramuzzi -. Il rifacimento del lungomare di Santo Spirito è un’opera complessa, stiamo armonizzando tante necessità, ma soprattutto stiamo cercando di dare la massima celerità. Abbiamo triplicato la forza lavoro, stiamo portando avanti lavori in contemporanea su tre lotti. Alcune aree saranno consegnate già a fine febbraio, termineremo tutto il resto entro giugno. E ripeto sono mesi che lo sto ripetendo. Io personalmente sono a Santo Spirito una volta a settimana, parlo con residenti e commercianti frontisti, verifico lo stato dei lavori».
L’ultimo incontro è del 12 febbraio in Municipio, il prossimo si terrà il 24 febbraio. «L’appuntamento a cui invito tutti è tra dieci giorni alle 15 nel salone della parrocchia – conclude l’assessore -. Come promesso ci sarà anche il sindaco. Faremo il punto della situazione, spiegheremo il cantiere e soprattutto il progetto dei parcheggi che capisco bene come possano essere il problema principale. Sì, il nuovo lungomare di Santo Spirito cambierà per sempre l’aspetto di questo quartiere, ma sono convinto che sarà un cambiamento che conquisterà tutti».

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