Domenica 07 Settembre 2025 | 10:56

Bari, abusi sulle pazienti. Il racconto di una dirigente medica: «Chiesi spiegazioni a Miniello, mi disse che ero ignorante»

 
isabella maselli

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isabella maselli

Bari, abusi sulle pazienti. La testimonianza di una dirigente medica: «Chiesi spiegazioni a Miniello, mi disse che ero ignorante»

Foto: Le Iene

In aula le testimonianze dei parenti delle vittime. «Mia nipote era affetta da papilloma virus, durante una visita Miniello le propose la terapia del sesso»

Giovedì 06 Febbraio 2025, 18:04

07 Febbraio 2025, 16:34

BARI - Una richiesta talmente «folle» quella di curare il papilloma virus con un rapporto sessuale, che il compagno della paziente aveva posto la donna di fronte ad una scelta: il medico e la sua assurda proposta di terapia sessuale oppure continuare la relazione con lui optando per una diversa cura farmacologica. È toccato all’ex compagno di una paziente di Giovanni Miniello, il ginecologo barese a processo per violenza sessuale (tentata e consumata) e lesioni personali nei confronti di 20 ex pazienti, raccontare in Tribunale come quelle visite ginecologiche avrebbero sconvolto la loro vita di coppia. «Magari faceva guarire, ma distruggeva la relazione» ha detto.

Alla donna il medico aveva diagnosticato la positività al papilloma virus, spiegandole che si sarebbe potuto trasformare in un tumore. «Stando a quanto diceva il dottore - ha riferito l’uomo ai giudici - l’evoluzione del virus poteva essere drammatica. La mia compagna andò nel panico, per sei mesi non abbiamo avuto rapporti sessuali e non potevo avvicinarmi neanche alla nostra bambina appena nata per paura di trasmetterle il virus, la cambiavamo con i guanti. Dopo qualche mese il dottor Miniello le propose una cura alternativa, dicendo che tramite rapporti sessuali con lui o un’altra persona, che però era irreperibile, la poteva far guarire perché era vaccinato. Io mi rifiutai, prospettando la fine immediata del nostro rapporto, ritenevo quella proposta inconcepibile. Lei scelse me e fece una cura farmacologica». Solo dopo la messa in onda dei servizi tv durante la trasmissione «Le Iene», nel novembre del 2021, la donna avrebbe preso consapevolezza che quei comportamenti «non erano corretti» e «si è sentita tradita dalla figura del dottore».

A seguire ha testimoniato una oncologa barese, zia di un’altra giovane ex paziente di Miniello. «Mia nipote all’epoca aveva 22 anni. Era risultata positiva al papilloma virus e decise di rivolgersi a Miniello che era ritenuto un esperto del settore. Lui - ha raccontato la dottoressa ai giudici - confermò la diagnosi e le diede una terapia farmacologica. All’ultima visita, però, mia nipote andò da sola e in quella occasione il medico evidenziò alcune lesioni del collo dell’utero ascrivibili a lesioni tumorali, dicendole che per guarire doveva avere rapporti sessuali con lui perché aveva uno sperma immunizzante».

A quel punto la ragazza chiamò la zia oncologa, «era molto spaventata, era nel panico, mi disse: “zia ho un tumore”. Era devastata dopo la visita, è stato un momento sconcertante, il tumore, lo sperma, non capiva più niente, piangeva a dirotto. Le dissi che era impossibile una diagnosi di tumore senza un esame istologico. Inizialmente avevo pensato che lei avesse capito male, ho dubitato di lei, perché mi sembrava inimmaginabile che un collega stimato potesse aver proposto una cosa del genere». Quindi decise di chiamare direttamente Miniello. «Lo aggredii per quello che aveva detto a mia nipote, dicendo di non permettersi più di proporre rapporti sessuali per bonificare da eventuali tumori - ha raccontato la teste - Mi disse che ero una ignorante e non ero aggiornata con le linee guida moderne». Peraltro avrebbe fatto spogliare completamente la ragazza, palpandole anche il seno. Un comportamento che la dottoressa non avrebbe ritenuto altrettanto «sconvolgente» perché accettabile nell'ambito di una visita completa che volesse verificare eventuali criticità al seno. 

Miniello, assistito dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Maria Cristina Amoruso, è accusato infatti di aver abusato di diverse pazienti durante le visite, palpeggiando parti intime o tentando di baciarle e proponendo loro rapporti sessuali per prevenire e curare il papilloma virus. Due di quelle presunte vittime del medico testimonieranno nella prossima udienza del 20 febbraio. 

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