Sabato 06 Settembre 2025 | 19:23

Dall'Umbertino a Madonnella, ora i residenti si «spaccano»: nasce il comitato «pro» movida a Bari

 
FRANCESCO PETRUZZELLI

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FRANCESCO PETRUZZELLI

Dall'Umbertino a Madonnella, ora i residenti si «spaccano»: nasce il comitato «pro» movida a Bari

«Con le limitazioni delle recenti ordinanze il quartiere perde vita e socialità»

Martedì 10 Dicembre 2024, 07:20

BARI - La raccolta firme con annesso manifesto programmatico sarà avviata nei prossimi giorni. Con l’obiettivo di costituire un altro comitato di residenti. Quelli che con la movida e i locali, in realtà, vogliono convivere per «salvaguardare gli interessi economici, culturali e sociali di una parte della città che sta morendo». Il caso dell’Umbertino a Bari rischia di aprire più fronti.

Se da un lato c’è l’omonimo comitato di quartiere che da anni si batte per silenziare, addomesticare e gestire il popolo della notte, tanto da aver ottenuto due apposite ordinanze dalla neonata amministrazione di Vito Leccese, dall’altro prende forma un gruppo di residenti che non ci sta a vedere desertificato questo angolo di centro cittadino incastonato tra i quartieri Murat e Madonnella. Tra inevitabili danni economici e occupazionali.

«La notte non è un problema da criminalizzare. Pensare che alle ore 24 tutti debbano andare a dormire non è da città europea. Con questa ordinanza è calato il buio, le strade sono diventate pericolose. Che cosa stiamo offrendo ai nostri ragazzi che non hanno più spazi per la loro socialità?». A porsi le domande è Claudia Attimonelli, docente universitaria e sociologa, ma soprattutto residente nell’Umbertino: in prima persona sta raccogliendo gli umori e le preoccupazioni della zona per avviare questa raccolta firme: «Qui stiamo assistendo a un grave problema economico per le attività, nonché di cultura della socialità. È agghiacciante pensare che il dibattito sul futuro dell’Umbertino si riduca solo al tema del chiasso. Un conto è ragionare su problemi che vanno affrontati come lo spaccio o altro, ma qualcuno si è realmente documentato e chiesto se le attività commerciali sono soddisfatte dell’ordinanza? Noi vogliamo solo offrire soluzioni per evitare lo spegnimento della zona. Molti locali stanno licenziando personale, gli incassi sono crollati di circa il 60%».

L’idea di costituire un altro comitato – visto che a detta di molti «quello attuale non è del tutto rappresentativo della totalità dei residenti» – nasce all’indomani di un convegno di tenutosi a fine novembre all’Università nelle giornate del Big X, dal titolo «Le politiche della notte. Forme di socialità urbana». «Un locale non è solo convivialità, ma anche produzione di cultura e di eventi. Non dimentichiamo che a Bari alcuni locali hanno scritto la storia di alcune battaglie sociali», sottolinea la docente Attimonelli. «In altre città europee il sindaco della notte ha veri poteri, incentiva soluzioni come il rafforzamento notturno del trasporto pubblico locale. Non fa solo passeggiate prima della pubblicazione dell’ordinanza». Insomma, la vicenda dell’Umbertino inizia a prendere strade diverse non solo tra i residenti, ma anche tra le attività.

I gestori dei locali temono, infatti, come peraltro non nascosto dallo stesso sindaco Leccese, l’avvio di una fase che porti a una disciplina stringente sulla movida e valida per tutta la città. Per un tema spesso discusso ai tavoli comunali con sigle e associazioni di categoria che, seppur importanti, hanno scarsa aderenza e pochi iscritti tra chi si occupa del settore horeca. Ecco allora che questa mattina a Bari davanti a un notaio sarà formalizzato l’atto costitutivo dell’Unione Horeca Puglia, la nuova associazione dei gestori dei locali come bar, pub, pizzerie e ristoranti. Il suo presidente sarà Gianni Del Mastro, storico ristoratore barese e portavoce da anni delle istanze dei locali di Bari Vecchia.

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